«È l’altra faccia della Milano capitale del “dopage du sexe”: troppa chimica, poca affettività»
Ma non solo: la corsa alle pillole blu nasconde spesso seri problemi. Per il 20% la colpa è dell’ansia da prestazione e di stili di vita scorretti (uso di alcol, poca attività fisica). Ma ci possono essere anche questioni di salute, dall’ipertensione alle malattie cardiache fino al diabete. È il motivo per cui la Società italiana di andrologia (Sia), la Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams) e la Società italiana di urologia (Siu) danno il via, il prossimo fine settimana, a una campagna di informazione e prevenzione: sabato 26 e domenica 27 sarà possibile telefonare dalle 8 alle 20 al numero verde 800.36.36.77 per prenotare una visita andrologica gratuita.
È l’iniziativa «Basta Scuse», che prevede consulenze personalizzate, esami mirati e indicazioni terapeutiche (bastascuse.it). La organizzano i vertici delle tre organizzazioni scientifiche: Francesco Montorsi (Siu), Giovanni Maria Colpi (Siams) e Mauro Silvani (Sia). Assicura Montorsi, docente di Urologia all’Università Vita-Salute del San Raffaele: «Oggi qualsiasi problema legato alla sessualità di uomini e donne può essere affrontato in modo efficace». L’importante è rompere un tabù che spinge troppo spesso gli uomini a nascondere il problema. In media, prima di rivolgersi a un dottore, vengono fatti trascorrere due anni. Quando poi si decidono a uscire allo scoperto, 9 pazienti su 10 vengano accompagnati alla visita medica dalla partner: è lei, di solito, che parla con lo specialista e non il diretto interessato. Dice l’assessore Luciano Bresciani: «Del resto, del problema risente la coppia. Di qui l’importanza di far nascere un network di specialisti che unisca in una rete andro-ginecologica tutte le competenze».
La campagna di sensibilizzazione, comunque, è rivolta anche agli under 50. «Con il venir meno della visita di leva hanno perso l’opportunità di una diagnosi precoce di patologie urologiche e andrologiche potenzialmente lesive della sessualità e della fertilità», sottolineano gli esperti. Per tutti, l’importante è non fare finire la relazione, com’è avvenuto per Il bell’Antonio, che nei panni di Marcello Mastroianni s’è visto chiedere causa impotenza l’annullamento del matrimonio da Claudia Cardinale. Altri tempi, ma il problema resta. Ed è arrivato il momento di non cercare più scuse. Per salvare l’armonia di coppia, ma anche per salvaguardare la propria salute. Senza vergogna. D’altronde – come dicono le statistiche – il flop a letto è più diffuso di quanto molti pensano.
di: Simona Ravizza
da: http://milano.corriere.it
Commento del Dott. Zambello
La mia esperienza è che un disagio di questo tipo non tocca solo gli under 50 ma ogni fascia di età. E’ vero che probabilmente il giovane che ne viene colpito si spaventa un po’ di più e quindi chiede più facilmente aiuto, ma di certo, come dice l’articolo è un problema trasversale. La prima cosa da fare è distinguere le impotenze organiche da quelle psicogene. Sempre, quando mi arriva un paziente, richiedo che sia stata esclusa una causa organica. La maggioranza, quasi la totalità nei giovani, delle impotenze è su base psicogena. E qua si pone un problema: perché curare farmacologicamente, con la pastiglia verde o dell’amore un sintomo che ha una causa psicologica? E’ chiaro che la mia domanda è retorica ma purtroppo quando questo succede, si rischia di cronicizzare il disaggio. La pastiglia verde può funzionare, a volte neanche quella per la verità ma, non è stato rimosso la causa psicologiaca.