<<Cosa pensa della situazione italiana?>> <<Quello che pensano tutti>>
<<Cioè?>> <<Che siamo nella merda!>>
Ho visto questo video ieri, per puro caso, l’ho riguardato stamattina con più calma e c’è da ammetterlo: l’idea e la realizzazione dell’idea mettono davvero i brividi.
Sarà perché sono sarda come questo disoccupato di Lanusei, sarà perché ho 32 anni e il lavoro che faccio me lo sono dovuta creare, mattoncino per mattoncino (tanto che alcuni ancora non credono per davvero che io lavori), sarà perché è la situazione nella quale viviamo tutti, ma dalle quale alcuni fingono di non accorgersi.
C’è chi alla crisi da risposta con gesti irreparabili, c’è qualche disoccupato di Sardegna che affamato di lavoro fa muovere il proprio cervello più velocemente, più creativamente. Non posso che esserne fiera da buona isolana quale mi reputo.
L’idea è semplice: vestirsi da sandwich e girare per tutta Italia con indosso la scritta “disoccupato in affitto”. Tanto semplice che ancora nessuno ci aveva pensato. Impossibile negarlo: le immagini sono più forti di mille parole lette su un giornale, e il documentario di Luca Merloni e Pietro Mereu, accompagnato dalle musiche di the Niro, ha sortito il proprio effetto: ha reso la disoccupazione un male da toccare, non solo di cui parlare.
Questi ragazzi hanno girato per Roma, Firenze, Lecce, Cagliari, Genova, Bologna, Verona, Napoli e Milano e hanno raccolto testimonianze che meritano d’essere annotate. Dura 75 minuti ed è stato presentato al Riff 2011.
Mi fa sorridere chi descrive questa inchiesta shock; lo scioccante in tutta questa storia è che giovani dalla mente creativa per trovare un lavoro debbano vestire i panni di disoccupati sì, ma in affitto.
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Un brindisi alle buone idee!
<<Mia madre continua a telefonarmi dicendomi di smettere con questa buffonata, ma io voglio vedere come va a finire. Voglio trovare un lavoro!>>
Photo Credit: cinemecum.it
{lang: ‘it’} Pubblicato il 4 aprile 2012 by Kalaris in Sardegna