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Truffa Smartphone Usati – Dilaga il fenomeno che blocca l’IMEI del tuo smartphone. La guida per tentare di uscirne.

Creato il 26 agosto 2014 da Egosistema

Il presente articolo è scritto a seguito della truffa che l’autore dello stesso ha subito. Attualmente non si è ancora trovata una risoluzione, gli avvocati stanno affilando le armi. Seguite con continuità il liveblog qui di seguito per rimanere sempre aggiornati sulla vicenda e sapere come comportarvi.

Il mercato dell’usato rappresenta una risorsa unica per chi cerca di fare buoni affari, sia lato venditore che acquirente.
In particolar modo i dispositivi elettronici hanno sempre avuto ampio successo in questa modalità di compravendita essendo, escluse le condizioni esterne, ben visibili al momento dell’acquisto, sostanzialmente immuni all’usura ed al consumo, non avendo parti meccaniche in movimento, di cui difficilmente si riesce a valutare lo stato (si pensi ad un’automobile).

Purtroppo però, la tranquillità che ci ha guidato fino ad oggi nei nostri acquisti è finita e non c’è nessun canale di vendita che possa proteggere il nostro acquisto. Chi scrive è un appassionato di smartphone che ha sempre strizzato l’occhio al risparmio: ho avuto sempre telefoni di ultimissima generazione ma comprati di seconda mano, spesso in condizioni identiche al nuovo.
Ma non sarà più così.

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IL CAMPANELLO D’ALLARME

Ma cosa succede nei fatti?
Quale che sia il canale di vendita, dotato o meno di protezioni sull’acquisto, supponiamo che abbiate trovato il dispositivo che cercavate e che riusciate a fare tutti i controlli del caso:

- prodotto commercializzato ufficialmente in Italia
- fattura/scontrino presenti
- scatola con tutti gli accessori originali disponibile
- IMEI comunicato preventivamente al fine di verificare che sia effettivamente il prodotto indicato
- IMEI del telefono (visibile sul retro dietro la batteria o con la combinazione *#06# sulla griglia numerica del telefono) corrispondente all’IMEI sulla scatola

Aggiungiamo un controllo per verificare che il negozio riportato sulla fattura sia esistente e siamo pronti per pagare, con mezzo tracciabile, una cifra consona all’oggetto acquistato (riprendermo più avanti questo aspetto).

Paghiamo, ed il nostro nuovo smartphone è regolarmente nelle nostre mani dopo qualche giorno. Perfetto, tutto confermato come da inserzione. Magari lasciamo anche un commento di feedback più che positivo al venditore.

All’improvviso poi accade quello che non ti saresti mai aspettato. Il telefono assume una stran configurazione di connessioni: c’è la linea dati, ma la linea voce (GSM) sparisce completamente, passando da “Solo emergenza” ad “Assenza rete”.

Per la precisione può accadere questo:

Caso 1 – Spegnete e riaccendete il device e rimanete senza possibilità di fare/ricevere chiamate
Caso 2 – Spegnete e riaccendete il device e riavete la linea per circa 2 ore, dopodiché il problema si ripresenta

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CAUSE

Cosa sta succedendo?
Se riscontrate quanto sopra descritto, molto probabilmete avete subito un blocco dell’IMEI. Il codice IMEI (acronimo di International Mobile Equipment Identity) è un codice numerico che identifica univocamente un terminale mobile (Mobile Equipment), che può essere un telefono cellulare o un modem che sfrutti la tecnologia cellulare GSM GPRS EDGE UMTS HSDPA/HSUPA LTE. La targa univoca del vostro cellulare.
Se soft-reset, hard-reset ed aggiornamenti vari non cambieranno la situazione, non resta che portare il dispositivo in assistenza per avere conferma della causa del malfunzionamento.
In altre parole, il telefono non ha alcun problema: è la rete che lo butta fuori.

La causa di ciò è assimilabile a 2 possibili blocchi: blocco amministrativo e blocco a seguito denuncia per furto/smarrimento

Per qualche ragione, di seguito descritte, uno dei gestori italiani (ma lo stesso vale all’estero) ha inserito il vostro IMEI in una lista di cellulari che non possono usufruire dei servizi della rete. Se voi avete la scheda proprio di quel gestore sarete nel “caso 1″ menzionato sopra, in caso contrario rientrerete nel “caso 2″.

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IL BLOCCO AMMINISTRATIVO

E’ il più comune ed anche il meno grave, tuttavia difficilmente risolvibile.
Solitamente avviene su telefoni che l’acquirente originario ha preso a rate. Con la rata numero 1 il telefono viene consegnato al truffatore di turno, il quale lo rivenderà subito nuovo di zecca come è. Successivamente smetterà di pagare le rate che è dovuto a versare. A quel punto il gestore, anche comprensibilmente se vogliamo, bloccherà l’utilizzo del telefono tramite il codice IMEI, che verrà rigettato dalla rete.
La situazione permarrà così fin quando non saranno saldate le restanti rate (verosimilmente, mai).

Questo tipo di blocco riguarderà solo lo stato in cui è stato richiesto, per cui all’estero il dispositivo dovrebbe funzionare regolarmente.

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IL BLOCCO A SEGUITO DENUNCIA DI FURTO O SMARRIMENTO

In questo secondo caso, la situazione si fa seria. Gli effetti sul terminale sono gli stessi, quello che però cambia è che ora c’è un capo di accusa nel caso la denuncia sia di furto. Considerate sempre che al momento in cui vi connettete alla rete, dati o voce che sia, il telefono invia il proprio IMEI ed il numero di telefono dell’utilizzatore. Teoricamente, la polizia postale sa chi siete e potrebbe venire a chiedervi conto del telefono che avete in mano.
Se invece la denuncia è per smarrimento, non dovrebbero esserci problemi ma fin quando non verrà inviato al gestore un modulo in cui il possessore che ne ha denunciato la perdita dichiara di averlo ritrovato sarete sempre con il dispositivo in modalità “fermacarte”.

Se siete capitati in questa disavventura, l’IMEI verrà inserito in una blacklist internazionale, per cui non funzionerà più in nessun paese dell’unione europea.

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COME DIFENDERSI

Partiamo da un presupposto: non possiamo evitare il blocco IMEI, ad oggi non ce ne sono i mezzi. Quello che possiamo fare è effettuare l’acquisto del prodotto in maniera sicura in modo tale da difenderci in caso di denuncia per furto e tentare di richiedere il ripristino dello smartphone sulla rete in caso di blocco amministrativo.
In fase idi acquisto dunque:

- verificare che ci sia lo scontrino/fattura del venditore
- verificare che il venditore esista realmente e richiedergli conferma della fattura emessa
- farsi fornire il codice IMEI (non tutti lo fanno…)
- verificare che ci sia la scatola originale (in assenza, potrebbe trattarsi di un cellulare rubato…)
- IMPORTANTISSIMO: verificare che sulla scatola originale sia riportato esattamente lo stesso IMEI presente sul telefono (in caso contrario, il codice IMEI potrebbe essere stato modificato – sì, si può fare… – oppure è stato rubato e gli è stata associata un’altra scatola)
- IMPORTANTISSIMO: assicurarsi che il prezzo sia consono al prodotto acquistato (in caso contrario, potreste incorrere nel reato di incauto acquisto)

Se non doveste riuscire a rispettare tutte le indicazioni di cui sopra, l’unica alternativa che vi resta è farvi fare un’autocertificazione in cui il venditore si dichiara regolare possessore del telefono, e lo cede a voi per la somma di tot euro.

In caso di blocco per furto/smarrimento, quanto sopra vi servirà per difendervi dalla denuncia che vi cadrà addosso, su questo c’è poco da dire.

In caso di blocco amministrativo, tutta la documentazione servirà per tentare di farsi sbloccare lo smartphone e vedremo più avanti come procedere.

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PROCEDURA PER LA RICHIESTA DI SBLOCCO AMMINISTRATIVO

Partiamo da un presupposto: a quanto sembra, nel momento in cui hai acquistato il telefono con tanto di contrattazione via mail, pagamento, consegna della fattura ed attestazione della Samsung, il tutto in buona fede, il telefono è a tutti gli effetti tuo. Se dopo 9 mesi il gestore di turno si sveglia e lo blocca sta bloccando un telefono di tua proprietà, e tu non hai nulla a che fare con l’insolvenza del precedente proprietario. Non hanno titolo per fare quello che fanno, di fatto commettono un illecito. A meno che sul terminale non esca scritto che è venduto in abbonamento.

L’unica procedura che attualmente sembra dare qualche possibilità di riuscita prevede l’invio di una lettera di diffida al gestore che ha generato il problema, contestando l’illegittimità del blocco del telefonino e sottolineando che si porterà a conoscenza dell’Autorità della Concorrenza e del Mercato nonché dell’autorità Garante delle Comunicazioni il loro comportamento.
Ci si rivolgerà inoltre al Corecom, se alla sua diffida non consegue alcun risultato, ente gratuito preposto alla risoluzione delle controversie insorte con le compagnie telefoniche.
Maggiori dettagli ed informazioni a riguardo le potete trovare sul sito dell’ADUC (tratta un caso Vodafone):

http://tlc.aduc.it/lettera/blocco+imei+vodafone_262875.php
Infine, un valido aiuto può arrivarvi anche dalla Lega dei Consumatori:

http://www.legaconsumatori.it/home.html

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SONO AL SICURO SE COMPRO IN UN NEGOZIO FISICO O ONLINE?

Arriviamo al capitolo finale. Dopo aver letto quanto sopra, in molti sarebbero propensi ad abbandonare l’usato a favore del nuovo. Su internet fioccano offerte invitanti con prezzi alcune volte stracciati. E saremmo propensi ad acquistare in tutta tranquillità, visto che il prodotto ci arriverà effettivamente impacchettato.
Purtroppo non c’è da stare molto sereni. Nascono società pressocché sconosiute che acquistano grossi quantitativi di telefoni da fornitori onesti che poi non vengono pagati. Dopo averli venduti le società chiudono sparendo nel nulla mentre l’IMEI viene inviato bloccato per tutelare i fornitori.

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MORALE

Purtroppo, c’è poco da fare. Al momento non acquistate telefoni usati, da nessun canale, in quanto non ci sono protezioni sull’acquirente che tengano (nella migliore ipotesi abbiamo 45 giorni di tempo, nulla rispetto ai tempi di cui abbiamo parlato qui) ed evitate negozi online dalla dubbia natura.
Se siete disgraziatamente caduti nella trappola, attuate la procedura descritta in questa guida e denunciate il venditore fraudolento se non siete incappati nell’incauto acquisto. In caso contrario, statevene tranquilli, e godetevi il vostro nuovo e tecnologico fermacarte.

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