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Truffe linguistiche

Da Straker
Truffe linguistiche
Quando i maneggioni, chiamati in modo improprio “politici”, cominciano ad abusare di termini e diciture in inglese, bisogna cominciare a drizzare le antenne, perché i tragici buffoni sono in procinto di escogitare qualche altro colossale imbroglio.
Qualche anno addietro, Matto Morti, l’esponente di una classe tanto ignorante quanto arrogante, sdoganò vocaboli nella lingua della perfida Albione: campeggiava su tutti il funesto mantra spending review, la “revisione della spesa pubblica” spacciata per una panacea, laddove il debito è per definizione e finalità inestinguibile.
Oggi persino la scuola, che dovrebbe essere il tempio della cultura, è invasa da lessemi allotrii: si vaneggia di "mission d’istituto", di "steps nel programma", di "digital trainer", di "imput (sic!!!) educativi" e castronerie simili. Pare che usare la corrispondente parola italiana e rifiutare tale imbarbarimento lessicale configurino un delitto di lesa maestà.
Sembra di vivere la situazione di Renzo che il viscido don Abbondio cerca di abbindolare e confondere con il suo latinorum. Oggi imperversa l’inglesorum, un abominevole ibrido tra un italiano sciatto ed un inglese improbabile. Purtroppo dietro queste barbare locuzioni, si nasconde sempre qualche insidia, ad esempio il totale svuotamento dei residui contenuti culturali a favore di una pseudo-didattica egemonizzata da tecnologie demoniache, da insopportabili chiacchiere.
In questo periodo il popolino è frastornato da un altro monstrum, step child adoption: le persone, quando non si pongono la domanda di dove vogliano andare a parare i para… con codeste idiozie lessicali, restano quasi incantate di fronte alla padronanza che i pagliacci dimostrano degli idiomi esteri. Una volta il cittadino medio-basso commentava: “Non condivido le sue idee, ma parla bene”; al giorno d’oggi esclama: “Non condivido le sue idee, ma sa l’inglese che oggi è la lingua internazionale”.
Sempre in tema di frodi linguistiche che si fondono a frodi ben più gravi, suscita raccapriccio e preoccupazione il recentissimo bail-in, una trappola per i titolari di conti correnti, un vero ladrocinio gabellato per sistema volto a garantire i risparmiatori. Che pensare a proposito del bail-in? I Liguri risponderebbero: “Avete veramente rotto il… !”

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