Magazine Cucina

#trufflexperience: il Molise che ti conquista e ti entra nel cuore

Da Laghezzi @laghezzi

E’ passata una settimana dal rientro del press tour “  Food&Travel – Molise Truffle Experience”  promosso da Sviluppo Italia Molise che si è svolto  dal 27 al 29 ottobre scorso e ho un sogno che spero di potere realizzare presto: quello di tornare in Molise. Questo pezzetto di terra sconosciuto a molti, me compresa,  dalle tradizioni millenarie e dal fascino unico e irresistibile mi è rimasto nel cuore.

Non conoscevo il Molise,  terra ancora vera e inesplorata, della quale si parla poco. Avevo solo dei lontani ricordi uno  legato ai libri di scuola quando si studiava la transumanza e si parlava di pastori, di greggi e di tratturi, l’altro  legato agli zampognari  che durante il periodo natalizio percorrevano  in coppia  le vie cittadine.

jeep

A proposito di transumanza abbiamo avuto modo di capirne l’importanza per questi territori percorrendo  in jeep un tratto  del  regio tratturo Pescasseroli- Candela,  un tracciato millenario nato  come via militare di servizio per le legioni romane, divenuto  poi  percorso della transumanza, che con i suoi 221 chilometri di lunghezza collega il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise al tavoliere delle Puglie.

Tratturo

Oggi, invece, grazie a questo tour ho scoperto quanto questa  terra fatta di dolci colline e di montagne impervie, solcata dai tratturi, abbia una faccia inedita: il Molise è un vero e proprio polmone verde d’Italia e qui nei suoi boschi si cava  circa il 40% di tartufo bianco nazionale (fonte Ministero degli Esteri).

Per decenni i molisani vedevano arrivare in  tutte le stagioni  “forestieri” che  con il loro cane andavano nei boschi e si chiedevano perché; anni durante i quali alcune  località diventavano famose nel mondo per il “loro tartufo” e ne facevano il fulcro della loro economia, vendendo per “loro” il tartufo molisano.

Da non molti anni gli abitanti di questa terra hanno scoperto il motivo di tante interesse per i loro boschi e così hanno cominciato a cavarlo e a valorizzare il tartufo  dando così uno slancio alla loro “green economy”.  Quindi filiera corta:  dal cavatore, direttamente all’azienda di commercializzazione e di lavorazione del prodotto per arrivare  ai  ristoratori che conoscono il prodotto, lo valorizzano e lo introducono nella loro carta.

In questa ottica di nuovo sviluppo uno  degli obiettivi della Regione Molise è quello di tutelare la tartuficoltura e migliorare la produttività delle tartufaie sia per proteggere quella che è un’eccellenza naturale del territorio, sia perché la coltura del tartufo è un’attività ideale per le zone marginali in cui è difficile impiantare altre colture.

La visita al Centro di Ricerca e Sperimentazione per la produzione di Piantine Tartifigene a Campochiaro, ( CB) ha dimostrato l’effettivo impegno delle Istituzioni nel perseguire questo scopo.

vivaio regione molise

Dalla ricerca scientifica, siamo poi passati  alla ricerca sul campo con tanto di cani e stivali come i migliori “cavatori” molisani e la ricerca è stata fruttuosa

:-)

tartufi

I tartufi delle aziende Tesori del Matese di San Massimo ( CB) , King of Truffle   di Isernia e CTM – Centro Tartufi Molise   di Campobasso hanno poi portato in tavola i profumi di questa tradizione e risorsa regionale che abbiamo gustato nei Ristoranti Miseria e Nobiltà di Campobasso e l’Affresco di Isernia.

trufflexperience

Il Molise, però,  non è solo tartufi, è anche terra di formaggi,così abbiamo visitato  uno dei caseifici più antichi della regione: Di Nucci  ad Agnone , una azienda a gestione familiare che dal 1662 produce formaggi, tipici  della civiltà della Transumanza, a pasta filata artigianalmente con latte di alta qualità proveniente dai pascoli tra Agnone (sede del caseificio) e Capracotta.

di nucci

L’allevamento e il pascolo sono fondamentali per comprendere l’anima di questi territori caratterizzati da scenari mozzafiato come quelli della riserva MaB “Alto Molise”, dove rilievi montuosi dalla forma irregolare si alternano a boschi di Faggio, Cerro e Abete, a lunghe vie erbose e a tratturi storici.

Dal confronto tra le  due fotografie  si può vedere che la lavorazione del formaggio viene fatta, oggi come allora, esclusivamente a mano!!!

di nucci

Molise è anche sinonimo di grandi vini: uno su tutti il  Tintilia che proviene da un vigneto autoctono giunto in Molise, dalla Spagna nel Seicento per volontà  dei Borboni. Ad avvalorare questa ipotesi  l’etimologia di Tintilia che sembra derivare dal termine spagnolo  “tinto”, che significa rosso. Il  Tintilia Doc, è  un tipico cru  dell’area collinare della provincia di Campobasso dal bel colore rosso intenso, quasi violaceo, morbido con sentori di spezie e di fiori: uno di quei vini che non si scorda, proprio come la terra nella quale viene prodotto!!!

Qui in Molise,  arte, storia,cultura e ricchezza di prodotti eno- gastonomici  si fondono in un insieme che rende questa terra ancor più straordinaria.

A proposito di arte a  Campobasso abbiamo visitato il Museo Sannitico posto  nel Palazzo Mazzarotta (XVI sec.) in via Chiarizia 12, nel cuore del centro storico della città. Qui sono raccolte le testimonianze del popolo dei Sanniti e questo museo riveste un ruolo determinante nel patrimonio culturale del Molise, in quanto conserva le testimonianze più importanti della vita dei loro antenati.

museo sannitico

Tra gli oggetti più significativi, che coprono un ampio periodo cronologico che  va dall’epoca preistorica a quella romana, sono custoditi anche diversi oggetti del tardo Medioevo, tra cui  cinturoni in bronzo e statuette votive,  in bronzo e in pietra, a testimonianza della civiltà sannitica presente in varie zone della regione.

Ma il Molise va oltre: qui è forte e radicato il senso dell’accoglienza, ovvero dell’essenza stessa dell’esperienza turistica, che, in  questa terra  è stata ovunque straordinaria.

Io  blogger, giunta per la prima volta in Molise  che per antonomasia è detta  “la Regione che non esiste” non solo dopo averla conosciuta posso dire  che esiste, eccome esiste!  ma posso affermare che   l’accoglienza  qui ricevuta mi ha  sinceramente entusiasmata  e questa meravigliosa terra mi ha conquistata e mi è entrata nel cuore.

Come esempio di accoglienza posso citarvi  quella del Sig. Michele Lucarelli dell’agriturismo   La Piana dei Mulini, nel comune di Colle d’Anchise (Is)dove siamo stati ospiti due notti.

L’albergo diffuso è in una residenza storica, del ‘700 posta nell’Alta Valle del Biferno, interamente costruita in pietra che una volta era adibita a mulino ad acqua, centro per la colorazione delle lane e centrale idroelettrica.

Oggi il vecchio mulino ad acqua è un confortevole luogo di relax posto lungo un parco fluviale che ne esalta ancor di più la bellezza.

Piana dei Mulini

Sulla nostra tavola a colazione il Sig. Michele  ci faceva trovare  i prodotti del  territorio sapientemente preparati da lui e dai suoi collaboratori in una sorta di viaggio a ritroso per andare alla riscoperta dei  sapori antichi e dimenticati di questa terra ma che son molto apprezzati e ti rimangono “dentro”. Mai scorderò il “latte appena munto e bollito prima di essere servito” che in una sorta di sinestesia mi ha riportato a ritrovare uno dei sapori della mia infanzia, e il sapore della ricotta da lui preparata accompagnata da una goccia di miele d’acacia…

prodotti piana dei mulini

Ora che sono tornata dal Molise, nella tranquillità della mia  casa non mi sono rimaste solo  le fotografie da guardare e da mostrare ai miei cari, ma ho anche tanti ricordi  di persone meraviglioso che amano, di un amore profondo e sincero,  la loro terra e di piccole realtà industriali   che credono nei loro prodotti di eccellenza e li usano per rilanciare l’economia locale.

Ho un sogno: quello di ritornare in Molise per continuare a scoprire quello che “non ci si aspetta”

# Molise #trufflexperience


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog