A volte, pensandoci, mi rendo conto che vorrei proprio essere quel tipo di persona che dico di essere: una che si sveglia al mattino e senza pensieri vive la vita dandole il valore che si merita; una che quando prende una decisione non ci ripensa, non cambia idea ed è fiera di ciò che ha detto o fatto o pensato; una con delle belle idee e chiare e vere. La verità è che non sono così. E, se ve l'ho fatto credere, dovete davvero perdonarmi perché è una balla.
Ed invece la verità è semplice: sono quello che sono. E quello che sono è anche un'adolescente, ancora, piena di troppi dubbi ed un mare di rimpianti che vorrebbe proprio non avere.
C'è anche la me sicura, piena di sé ed un po' sborona che fatico per mostrare al prossimo; ma questa S. che piange e non sa cosa fare e vorrebbe solo sparire esiste. E devo imparare a farci i conti e non più desiderare di sopprimerla. Ci son giorni in cui conviviamo pacificamente, è vero, relegando al privato l'adolescente e mostrando al pubblico la S. di sempre. Volte in cui non è possibile. Oggi non è possibile.
Allora volevo scrivere un post su Tim Burton & Twitter & Cadavre Exquis, uno sul film che Carla ed io stiamo inventando, uno sulla mia To do List di oggi, ma alla fine non ho fatto nulla di tutto ciò perché oggi non sono quella che tutti voi conoscete, no, sono quella che sono.
E mi manchi come mai prima, mai prima in tutto questo tempo, perché sarei lì con te se avessi preso la giusta decisione ed invece sono qui ad aspettare di sentir squillare il telefono, mentre la rabbia mi esplode nel petto peggio che l'influenza.
E questo post è tutto per te, amore mio.
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Snake