Venerdì 15 Aprile 2011 13:24 Scritto da Monica F.
Animo nobile e coraggioso, saggia e sincera, leggiadra nei suoi movimenti e splendida nel volo, la dolce creatura, trascorreva i suoi giorni compiendo il proprio dovere, col becco ben levato in alto, superba e attenta.
Dal cuore buono e leale, decisa e coraggiosa, era lei infatti impavida e valorosa, a vegliare fra Cielo e Terra sulle proprie Genti, affinché nulla di male potesse turbare la loro armonia, con attenzione e cura infiniti.
Ma un giorno scorgendo di colpo il sole oscurarsi e l’aria intorno assumere l’acre odore della Paura il suo cuore mancò di un battito, e aprendo forte le proprie ali per difendere il suo Popolo, accolse sul proprio corpo l’esplodere della Natura e dei suoi Elementi, nella sua spaventosa Eruzione - quella che gli Umani usavano chiamare sol nome di ‘Sisma’ - senza ripiegarsi mai, e ritrovandosi alla fine della battaglia al suolo coperta di fango e cenere, con le ali spezzate, un grumo di stoppa, il suo petto rantolò di gioia scoprendosi ancora viva e in grado di rialzarsi.
“Sono salva e tornerò a volare! Si, ci riuscirò! E’così! Perché sono viva!” ripeteva.
E a quelle parole gli Alberi dai lunghi rami nodosi, anch’essi scossi alle radici dal Sima, ammirando la sua forza e la sua tenacia, riprendevano il loro vivere, felici di tenere con sè fra le chiome delle proprie fronde, dov’erano scritte le pagine più belle della mistica di tutti i Tempi, un po’ di quella favola così bella, sperando anch’essi nella sua realizzazione.
“Si, perchè io ci riuscirò!” rincarava di rimando lei “Ci vuole solo Tempo! Tempo! Il tempo giusto per rialzarmi! E ci riuscirò!”
“A suo Tempo!” era il suo unico e solo ritornello, la sua nenia, la sua sicurezza, fonte inesauribile di felicità, acqua pura per il suo cuore.
E cocciuta non smuoveva un passo dalle sue convinzioni “A suo Tempo! Tutto ha il suo Tempo! E giungerà anche quello giusto per me!”
“E se non dovesse succedere?” le chiese un giorno un tenero fiore di ciliegio, appresa la sua storia portata dal vento.
“Questo non accadrà! Perché io ci credo!” le sorrise di rimando lei, cercando di allenarsi nel volo, storpia, muovendosi fra le rovine del paese e il silenzio pesante della campagna.
E una notte all’improvviso, voltando lo sguardo verso il punto in cui i campi si aprivano in due lunghi filari di spighe dorate, la gru percependo il proprio petto battere a mille, scorgendo i raggi della luna carezzare in mille bagliori di luce le sue ali di stoppa, meravigliosa, con il suo sguardo aperto, le aprì di botto con sicurezza, in un solo colpo, facendo risplendere col loro candore la mezzanotte, sorridendo di gioia indicibile – giunto il suo Tempo – annunciando la sua felicità al mondo intero, facendo ondeggiare al suo passaggio le lunghe spighe mature: Melodia d’amore di impareggiabile bellezza.