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tu chiamala se vuoi "pucundria"

Da Tinynoemi
domenica pomeriggio e pioggia non vanno assolutissimamente d'accordo.
ieri era primavera, oggi grandina e lo so che marzo è pazzo e che la domenica è di suo un giorno bello finchè non arriva la sera, ma la sensazione troppo forte per essere contenuta e razionalizzata chiede di rovesciarsi su foglio bianco.
è un sapore di nostalgia, misto ad ansia, misto a tristezza, che quaggiù assomiglia a quello che è dentro la parola "pucundria". sarà il tempo, sarà la primavera, sarà che sono stanca o sarà che è un periodo curioso, perfettamente a metà tra la tensione curiosa e positiva del sabato mattina e la pucundria della domenica sera.
sarà quel che sarà, a me fa strano sentire tutto estraneo.
e lo è particolarmente alle diciannoveecinquantacinque di questa domenica sera tutto strano ed estraneo, pieno di tanti estranei che non sanno nemmeno di esserlo.
questa sorta di nostalgia di non si sa cosa precisamente che si mischia a quella sconosciuta piccola impercettibile eccitazione per un'altrettanta incognita esistenziale. starò definitivamente perdendo la testa.
ed il mio cane che mi guarda come fossi pazza ha forse ha ragione. immagino nei suoi occhi perplessi lo sguardo che avrei se mi potessi guardare da fuori.
anch'io mi coccolerei come fa lui, probabilmente, mentre come me aspetta che il nostro amore torni a rassicurarci che vada come vada, andrà sicuramente tutto bene perchè così deve andare.
aspettare che torni lui per distenderci addosso e farci pettinare i pensieri è l'unica soluzione che al momento pare sensata.

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