Ritornare nel blogomondo comporta delle sorprese.
E' un po' come mettere di nuovo piede in una città che si conosce bene, dopo un anno o due. Dove c'era la Standa, adesso c'è OVS, nel panificio in cui ti rifornivi di carboidrati non c'è più il vecchietto, ma il figlio che nel frattempo ha ristrutturato il locale e ha cambiato l'insegna, e ora sembra di stare a Las Vegas. E non fa più solo pane: ora ci sono anche le focacce, le rosette nere al carbone e pure le brioche vegan.
Insomma, tutto perde un po' la poesia. E per una nostalgica come me, che era affezionata pure allo scaldabagno di sua nonna che si accendeva con l'accendino e faceva “SWUUUUM”, queste cose sono sempre un colpo al cuore. "SWUUUUM" per me erano i nonni, erano i taralli, era l'odore di vino cucinato per fare i mostacciuoli a Natale, era TelePuglia sintonizzata sul Rosario e Rete4 su MacGyver.
Prendo un po' alla larga la questione per spiegarvi che avendo lasciato il blogomondo per un po', non solo in quanto attrice ma anche in quanto spettatrice, ho ovviamente smesso di leggere (se di lettura si può parlare) i miei blog di riferimento. Non tutti mi piacevano, ma erano sempre spunto di riflessione e causa di nuovi, incontenibili bisogni di accessori, scarpe e vestiti che non mi servivano.
Più che una sorpresa, però, il ritorno è stato unTRAUMA. Avevo cominciato ad annusare il cambiamento su Instagram, in realtà.La cosa che mi ha spaventato (e non esagero, ci sono veramente rimasta male) è questa: le blogger sono diventate tutte uguali. Voi direte “Ma lo erano già! Stesse borse, stessi desideri, stessi eventi, stesse marchette, stesso stile, stessi testi, stesso layout, stessi contenuti. Stesso wordpresscanefidanzatofotografo”. Giusto, i genietti veri erano pochi. Parlo di altro. Parlo delle facce. Parlo di CHIRURGIA ESTETICA e di DIETA.
(Parentesi chirurgia: non sono contraria a priori. Non critico chi decide di pomparsi le tette, lo farei pure io se avessi i soldi da buttare. La cellulite me la toglierei, se potessi. E se avessi un difetto fisico che fosse un complesso, tipo chessò, le orecchie a sventola, me le farei sistemare di corsa. Sempre soldi permettendo. L'importante è l'equilibrio, e metterci la testa. Chiusa parentesi chirurgia.)
(Parentesi dieta: non sono contraria neanche alle diete, e qui forse mi criticherete un po' di più. Neanche se si tratta di persone “normopeso”, della serie “No mai stai bene, dai!”, “Sei giusta, né magra né grassa”. Voler perdere qualche chilo (qualche, badate bene) per piacersi di più con l'ultimo straccetto Zara, è una cosa che riguarda anche me. Se poi lavori nella moda, la tua migliore amica è una blogger più famosa di te e più alta e più magra di te, e per forza di cose ci tieni che quello che indossi ti calzi a pennello, o peggio, indossare è il tuo mestiere, può succedere. Per questo non ho mai dato addosso alla Balti per aver detto di essersi sentita a disagio dopo la gravidanza, a causa dei chili di troppo. Come se con i figli uno debba accettare l'abbrutimento e la grassezza perchè si inizia a vivere per un'altra persona e TU diventi meno importante. Che cazzata. L'importante, e lo ripeto, è l'equilibrio e il non perderci la testa. Chiusa parentesi dieta.)
In sostanza, e arrivo finalmente al punto, trovo che tale equilibrio sia completamente andato. Perchè quando la dieta e l'operazione la fai per assomigliare ad un'ideale standard, e tendere a quello sempre di più, succede una cosa terribile: si diventa tutte uguali. E l'omologazione è triste. Avete presente quando incontrate per strada o in palestra quelle donne attempate rifatte? Con le labbra a canotto, gli zigomi tirati e gonfi, il nasino perfettino? Ci avete mai fatto caso che si assomigliano tutte? Tutte tipo Nina Moric, stupenda, bellissima quando sculettava in "Livin' la vida loca", adesso soltanto molto appariscente e ordinaria?
Un giorno scorrevo gli aggiornamenti di Instagram, e mi sono imbattuta in un selfie. Sembrava Chiara Ferragni. Invece era la collega-bestie Veronica. Dopo essere stata rapita dagli alieni, mi viene da pensare, è stata restituita al blogomondo ad immagine e somiglianza dell'amica. Più passa il tempo, e più sembra Chiara: tre quarti della sua carne si sono ""PUFF!"", volatilizzati, e ora è tutto un selfie di lei in palestra che “Guarda che addominali, guarda che culo sodo”. Brava, se è quello che voleva. E non sono ironica. Non facciamo le ipocrite, su: dimagrire coscienziosamente non è un male (evito di aprire la parentesi Biasi, a questo punto, perchè avrei altre considerazioni da fare e per lo più in sua difesa, si). A preoccuparmi, più che altro, è il resto: capelli da Barbie bellissimi, mossi e scuriti (come la Ferragni), sopracciglia disegnatissime (come la Ferragni), i denti, i denti di Veronica!!! cavolo, il suo tratto distintivo, quei dentini che la rendevano umana, andati anche loro per far posto ad una dentatura candida e perfetta (e finta: ieri leggevo su Gioia che l'unico modo per avere i denti così è applicare delle placche in ceramica. Cosa che mi aveva già detto un'amica con padre dentista. Una dentiera, insomma).
E la Reggio? Quando ho visto il suo blog, non l'ho mica riconosciuta. Lei ha pensato bene di rifarsi il naso. E, ragazze, il naso è l'unica cosa che avrei davvero bisogno di rifarmi, ma che mai mi rifarei. Perchè? Semplice: si diventa un'altra persona. La faccia cambia. Totalmente. E io non se a trent'anni sarei in grado di essere una seconda me. Pure la Colzi, la blogger della porta accanto, è cambiata. Anche lei è diventata perfetta. Non so quanto ci sia di Photoshop o di realtà in loro, fatto sta che cambia poco. Anzi, forse meglio ritoccarsi al computer che non dal vivo, mi viene da dire.
Ora, che la Ferraro e la Reggio abbiano colto la palla al balzo per riparare a difetti fisici che le rendevano complessate, che posso dire. Va bene. Nessuno dovrebbe criticare le scelte altrui, se fatte per vivere meglio. Se hanno i soldi per farlo, e se non danneggiano il prossimo, perchè no? Qui le domande sono altre: erano davvero complessate? O soltanto smaniose di diventare Ferragnette (se volete leggere una vecchia riflessione sui blogger, eccola qui), e quindi tendere ad unideale che, guarda un po', è sempre rappresentato dalla capostipite della categoria (rassegnatevi, lei arriva sempre prima)? Seriamente non fanno male a nessuno? Io dico che fanno male, e molto, alla categoria. Le blogger erano "le persone normali". Non erano le dive delle ADV, non erano le modelle dei fashion show, erano ragazze come tutte. E anche quei difetti come l'inglese sgangherato, il naso aquilino, la foto sfocata e la scarpa di ecopelle, le rendevano simpatiche. Molto soggette alle critiche, ma simpatiche. Goffe, e simpatiche. Tenere, se vogliamo, ma simpatiche. Se si scorrono i loro blog, oggi, sembra di sfogliare l'Officiel. E' tutto uncontouring, tutto uno zigomo disegnato: nessuna differenza con la pubblicità dell'ultimo fondotinta Dior. Ogni cosa è ritoccatissima, studiatissima, wannabe bellissima. Alla fine la volontà di perfezione le ha risucchiate. Il fashion blog è diventato il mondo delle favole. Niente di male, ma per quello c'erano già i giornali, c'era già Tim Walker. Io credo che un po' di normalità sia quello che ci serve, che ci salverebbe. Essere normali non vuol dire essere mediocri, a volte vuol dire semplicemente essere se stessi. E non c'è cosa più bella.
Davvero siamo tutte maschere, ormai? Tristissime maschere, tutte uguali?
Che ne pensate voi?
Baci,MLG
ps. le foto di Veronica, Nicoletta, Chiara e Chiara sono tutte tratte dai loro account Instagram:
www.instagram.com/veronicaferraro
www.instagram.com/nicolettareggio
www.instagram.com/chiarabiasi
www.instagram.com/chiaraferragni