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Tu mi turbi

Creato il 10 aprile 2011 da Robydick
Tu mi turbi1983, Roberto Benigni.
E' il primo lungometraggio da regista di Benigni. Stavolta Giuseppe Bertolucci non lo dirige come in "Berlinguer ti voglio bene", ma collabora a soggetto e sceneggiatura. Tra i motivi che hanno reso "celebre quanto merita" questo film c'è anche la bella colonna sonora composta da Paolo Conte, che contiene la ormai famosa "Vieni via con me".
Ho detto "celebre quanto merita" per la semplice ragione che, a quanto ho letto, ebbe a suo tempo un buon successo di pubblico e anche perché, per il tema trattato in tutti e 4 gli episodi che lo compongono, il film risulta ancora oggi godibilissimo e alcune trovate che contiene sono proprio riuscite. Vediamo brevemente le 4 trame, tutte incentrate sulla presenza o meno di dio, dove il protagonista ha sempre lo stesso nome: Benigno.
Durante Cristo
Un pastore, in giro a curare la pecora di nome Smarrita, incontra l'amico Giuseppe che deve uscire con Maria e gli chiede se può accudire il figlioletto Gesù. Insieme a quello "In banca" il più comico di tutti, un'infilata di battute su antico e nuovo testamento continua, soprattutto grande ironia sui millantati miracoli. Nei frame ne ho messi 2 di questi, entrambi mentre cerca di fare il bagnetto al bimbo, che non riesce ad immergersi nell'acqua e poi quando s'asciuga "sindona" (curioso questo verbo, ricorda qualcuno vero?) l'asciugamano.
Tu mi turbiTu mi turbi
Angelo
Benigno non trova più Angelo, che poi è una Angela, la cerca disperatamente, urla di notte per le strade lungo le quali tutti quelli che incontra hanno un angelo con sé. Alla fine la trova e ne viene fuori un quadretto sulla noia della vita familiare. Il fatto che sia tutto un sogno farà tornare nella realtà, con finale a sorpresa sulla vera natura di Angela durante una festa mascherata. Poetico e surreale, con un Benigno che fa tenerezza e qualche strizzata d'occhio all'argomento Diversità.
Tu mi turbiTu mi turbi
In banca
Ancora Benigno in versione comica, qua si vede il Benigni-giullare. E' uno squattrinato che deve comprare un appartamento in città, 100mln di lire per 40mq. Dopo la firma del contratto andrà in banca per chiedere un mutuo e qua darà vita, insieme al direttore della filiale Diotaiuti (nome non casuale), a uno sketch esilarante. Solito tormentone della banca: "se lei non possiede nulla non possiamo darle i soldi", ecc...
Tu mi turbiTu mi turbi
I due militi
Due soldati di leva all'Altare della Patria a Roma fanno la guardia al "milite ignoto". In teoria non potrebbero muoversi né parlare ma soprattutto Benigno non riesce proprio a controllarsi. Alla fine, dopo tutta una serie di giri dialettici, chiederanno a dio una prova della sua esistenza. Anche solo a vedere il frame si scopre che l'idea ha ispirato quale noto spot.
Tu mi turbi
Non è un film cattivo verso la religione, anzi è più che rispettoso. Diciamo che ne mette in luce con ironia quelle contraddizioni, così come quelle dottrine che, se prese troppo alla lettera o con eccessivo ed inutile zelo, portano poi all'emergere di conati umani come questo ben descritto dall'amico web runner.
Carino, merita la visione. Vi lascio col bel pezzo di Paolo Conte.

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