Vendola. Vendola il riformatore, il rinnovatore, il comunicatore. Vendola e la sua omosessualità,che in un Paese ignorante e retrogrado basta a ergerlo a simbolo del nuovo che avanza. Vendola e il conflitto d’interessi.
Alt! Ferma tutto. Il conflitto d’interessi non era prerogativa di quell’altro, quello basso, tirato e perseguitato dalla magistratura? Quello che vede comunisti dietro ogni angolo? Naturale, ma indirettamente, per colpa o per dolo, ci si ritrova immischiato anche il presidente della Regione Puglia.
È infatti notizia di qualche giorno fa che il gip Giuseppe De Benedectis, ha firmato la richiesta d’arresto per l’ex assessore regionale alla sanità Alberto Tedesco in quanto, secondo l’accusa, pilotava le nomine dei dirigenti generali delle Asl pugliesi e controllava, tramite questi, le nomine dei direttori amministrativi, in modo da far assegnare le gare di appalto ad aziende a lui legate da vincoli di vario genere. Essendosi, guarda caso, rifugiato in senato grazie ad un escamotage del PD, Tedesco non dovrebbe correre rischi, rimane l’ostacolo dell’autorizzazione della Giunta tra lui e l’arresto, ostacolo che è notoriamente vicino all’insormontabile.
Vendola ha dunque palesemente sbagliato nella scelta del proprio assessore (in un settore peraltro fondamentale come quello della sanità,settore di cui il leader di SEL ha fatto il proprio cavallo di battaglia) nominando un individuo che sembra essersi reso colpevole di diversi episodi di concussione, e seguace del buon vecchio clientelismo. Fino a qui non sembrerebbe esserci nulla di esageratamente grave, d’altronde il mondo è stracolmo di farabutti e Vendola non possiede ancora il dono della divinazione, non può sapere se i collaboratori di cui si circonda sono persone oneste oppure no.
Quale sarebbe dunque la mannaia (non giudiziaria in quanto è stato stabilito che non assumono carattere penalmente rilevante le azioni del presidente della Puglia,ma politica e morale) che sembra pronta ad abbattersi su Vendola? Il governatore ha sì nominato Tedesco non sapendo come avrebbe agito in futuro, ma ben conscio del fatto che i suoi tre figli erano a capo di aziende operanti nel settore delle protesi ortopediche. Ovviamente l’unico cliente di tali protesi è la sanità pubblica, dunque Vendola ha consapevolmente assegnato l’amministrazione del settore chiave di qualsiasi Regione ad un uomo che presentava un pesante ed evidente conflitto d’interesse (eccolo qua!).
A sua difesa il leader di Sinistra Ecologia Libertà, intervistato dal Fatto Quotidiano, afferma: “La mia parola, il mio sguardo, mi parevano un deterrente sufficiente per chi avesse intenti meno che leciti. Magari sono presuntuoso: penso che chi lavora con me non possa essere sfiorato da dubbi disonesti.” D’accordo, non è un’argomentazione credibile, ma è una risposta talmente divertente che mi sembrava doveroso riportarla. Vendola dallo sguardo deterrente, un sublime pezzo di comicità.
Tornando seri, Vendola si è difeso sostenendo che Tedesco gli aveva assicurato che avrebbe sciolto il conflitto d’interessi il prima possibile. Ovviamente nessuno ha mai controllato e l’assessore è rimasto in carica fino alla notizia dell’apertura dell’indagine a suo carico.
La sostanza è che il governatore della Puglia ha dato la carica chiave, la più importante della sua giunta ad una persona che non doveva assolutamente ricoprire quel ruolo. Vuoi per colpa, vuoi per (facendo gli scongiuri) dolo, la responsabilità ricade esclusivamente su di lui, subisce dunque un colpo significativo, icona del rinnovamento che sembra invece non esulare dal sistema.
Abbiamo davvero bisogno di un deciso cambiamento, non vorrai rivelarti uguale a tutti gli altri? Tu quoque, Nichi?