Ad ogni fermata del treno alza gli occhi dal libro e gira la testa quasi di 180° per guardare chi entra, ma non saluta nessuno ed evita di incrociare qualsiasi sguardo.
Ha un’espressione severa, un viso che ricorda il Cardinale Richelieu e tiene aperto con due mani Tu sei il prossimo di Stefano Tura di poco sollevato dalle ginocchia accavallate, e con la testa piegata in avanti.
Gira pagina come si farebbe con un quotidiano, richiudendo il libro e passandosi la pagina da una mano all’altra e mentre legge scalcia.