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Tu sei quel che sai. Tu sai quel che sei?

Da Mente Libera

Nuovo e Utile – Teorie e pratiche della creatività

Fonte:  http://nuovoeutile.it/idee-77-tu-sei-quel-che-sai-tu-sai-quel-che-sei/

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Vi propongo tre articoli usciti negli ultimi mesi su mente e cervello: visto che in fin dei conti si tratta di roba che appartiene a ciascuno di noi, forse è interessante saperne un po’ di più e capire un po’ meglio come funziona l’intera, complessa faccenda. Buona lettura.

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Come si associano le idee?

Il pensiero procede spesso per associazioni di idee. Ma secondo quali criteri le idee si associano? Una ricerca pubblicata su Nature dice che ci sono due luoghi, nel cervello, in cui nuovi neuroni continuano a formarsi anche in età adulta. Uno di questi è l’ippocampo, il luogo della memoria: ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, nascono nuovi neuroni e… tendiamo, sembra, ad associare idee che fanno capo alla stessa “nidiata” di neuroni.

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Qual è l’origine della moralità? Le emozioni umane che vengono definite “sociali” (compassione, ammirazione, vergogna, colpa, disprezzo, orgoglio, gratitudine…) incorporano valori morali. Eppure le proviamo istantaneamente, prima ancora di aver formulato un giudizio morale articolato su un fatto o una persona. Sono pre-razionali, hanno un fondamento biologico, ne ritroviamo tracce anche negli animali superiori, e con ogni probabilità sono state selezionate nel corso dell’evoluzione non perché fossero “buone” (la natura è noncurante e moralmente indifferente) ma perché aumentano le possibilità di sopravvivenza. Poi, la creatività e la ragione hanno esteso le “scoperte” della natura e la portata delle regole biologiche alla sfera sociale umana.

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L’anima come un’orchestra, la conoscenza di sé come una sinfonia. “Più sappiamo come siamo fatti, più possiamo capire come funzioniamo” dice Antonio Damasio, neuroscienziato di fama mondiale. La mente cosciente ha diversi livelli di “sé”: una parte primordiale che sa provare dolore e piacere, e parti più evolute che sanno riflettere su quanto proviamo: sono queste parti a costruire la sinfonia e poi, grazie al linguaggio, la sceneggiatura della nostra vita, aiutandoci a mantenere un equilibrio e a navigare tra il troppo dolore e la troppa felicità (entrambi, dice Damasio, “uccidono”).

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Infine. Fate crescere il vostro neurone! Quest’ultimo link non vi rimanda a un articolo, ma a un gioco (attenzione: crea dipendenza!) che consiste nel far crescere un neurone, acchiappando proteine ed evitando i neuroni nemici. Nella pagina principale trovate il pulsante che vi rimanda a una spiega (the science. Consiglio anche un clic sul link su Brains: The mind as matter) e trovate anche il pulsante che vi rimanda alle regole. E poi potete cominciare.
Ma se riuscite a mettere insieme solo una cellula di Golgi siete delle schiappe.


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