Dopo la cura per la schizofrenia scoperta dai ricercatori dell’Università Federico II, anche dalla Seconda Università di Napoli arrivano notizie importanti. Secondo una ricerca effettuata presso l’istituto SUN, l’estratto acquoso della pianta mediterranea “Ruta graveolens” sarebbe in grado di uccidere le cellule maligne di un tumore cerebrale risparmiando le cellule neuronali non proliferanti.
Lo studio è stato coordinato dai ricercatori: Luca Colucci D’Amato (docente di Patologia generale della SUN), Claudia Ciniglia (docente di Farmacologia dell’Università di Genova), Tullio Florio, Floriana Volpicelli (fisiologa dell’Università Federico II), e Marina Melone (neurologa della SUN).
Ma che pianta è la Ruta graveolens? A questa domanda ha risposto Claudia Cinignia: “Le sostanze naturali rappresentano un’importante sorgente di nuove molecole con attività terapeutica in molte malattie incluso il cancro. In particolare, Ruta graveolens L. è una pianta erbacea, molto diffusa in Italia, della famiglia delle Rutacee, cui appartengono anche i più noti agrumi. Frequentemente si sviluppa in prossimità dei litorali, nelle pianure e nelle fessure dei muri. Le prime indicazioni terapeutiche della ruta risalgono ai trattati del Corpus Hippocraticum, ove era prescritta per curare malattie polmonari, o usata anche contro l’angina faringea o per ridurre il gonfiore della milza. Ulteriori esperimenti sono in corso per definire i meccanismi molecolari dell’azione terapeutica della ruta”.
Secondo quanto dichiarato da Luca Colucci D’Amato, il glioblastoma multiforme è un tumore cerebrale molto aggressivo dove solo il 5% dei pazienti colpiti da questa malattia riescono a sopravvivere. E’ per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da glioblastoma e per contrastare questo tipo di tumore che la biomedica è in sempre in cerca di nuovi farmaci e cure.