Tumore al seno, i falsi miti - Fotolia
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Il tumore al seno è uno dei quattro cosiddetti big killer insieme a tumore ai polmoni, alla prostata e al colon retto. Ogni anno si promuovono importanti iniziative nazionali e mondiali per sostenere la ricerca e diffondere le informazioni sulla prevenzione del cancro eppure, nonostante questo, persistono alcuni falsi miti che oggi sfatiamo.
Se il seno fa male è buon segno. La presenza o assenza di dolore non ha niente a che vedere con la presenza di un tumore al seno. La maggior parte delle donne avverte dolore alle mammelle, è un disturbo noto come mastodinia, mammalgia o mastalgia che può dipendere da varie cause soprattutto di natura ormonale e legate al ciclo mestruale. A volte, al contrario, il dolore può essere il sintomo di un disturbo da indagare.
Il reggiseno con ferretto e gli abiti stretti favoriscono il tumore al seno. Ha avuto molta eco l’opinione di alcuni antropologi americani, secondo cui la compressione del sistema linfatico provocata dagli abiti stretti e dai ferretti del reggiseno aumenterebbe l’assorbimento di potenziali tossine liberate per contatto dal metallo con la pelle. È un falso mito, perché la tesi non è minimamente supportata da inconfutabili prove scientifiche.
Il deodorante e la depilazione ascellare favoriscono il rischio. È un’affermazione che non ha prove scientifiche.
Le protesi sono pericolose. Le protesi estetiche potrebbero rendere difficile l’identificazione di un nodulo ma in nessun caso provocarlo.
Il seno grande è più a rischio. La grandezza delle mammella non ha alcun legame con la possibilità di sviluppare un cancro. Un fattore di rischio potrebbe essere la densità ghiandolare che interessa anche le donne con il seno piccolo.
L’agoaspirato è pericoloso. È assolutamente falso: l’agoaspirato è, al contrario, un esame strumentale fondamentale per indagare la vera natura di un nodulo sospetto e fare una reale diagnosi precoce.
Conoscete altri falsi miti sul tumore al seno?