STOCCOLMA - Cancro alla prostata: il trattamento radicale, con l’asportazione dell’organo, dimezza il rischio di morte, aumentando quindi le possibilità di sopravvivenza. Lo sostiene uno studio del Karolinska Institute di Stoccolma presentato al meeting della European Association of Urology a Stoccolma.
I ricercatori hanno utilizzato i dati del registro nazionale svedese, che contiene le cartelle di 109mila casi di tumore tra il 1996 e il 2010, scegliendo 699 pazienti che avevano avuto come primo trattamento quello ormonale e altrettanti che invece erano stati trattati subito con l’asportazione dell’organo seguito dalla terapia ormonale.
A 14 anni dall’intervento i pazienti deceduti nel primo gruppo erano 231, mentre nel secondo gruppo il dato si fermava a 93 morti, con una maggiore probabilità per chi ha avuto solo la cura ormonale di due volte e mezzo.