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Tumore alla prostata, contrastarlo con il curry

Creato il 13 febbraio 2012 da Informasalus @informasalus

curry
Tumore alla prostata, contrastarlo con il curry

La curcumina, componente attiva del curry indiano, può contribuire a rallentare la crescita del tumore alla prostata in pazienti sottoposti ad una cura particolare. A sostenerlo è una ricerca condotta dalla Thomas Jefferson University, pubblicata su Cancer Research.
Nel condurre i test su pazienti sottoposti a cure convenzionali di "deprivazione androgenica" (terapia ADT), la dottoressa Karen Knudsen e un team di colleghi al Centro di Ricerca sul Cancro Kimmel hanno osservato che il curry è in grado di bloccare due recettori proteici, p300 e CPB, che favoriscono la diffusione del tumore, consentendo al carcinoma di resistere alla terapia ADT.
Dai test di laboratorio è emerso che, inibendo i recettori, il curry ha impedito l'espansione della malattia e allo stesso tempo ha indebolito le cellule intatte. La terapia, di conseguenza, è risultata più efficace.
Una seconda serie di test ha confermato i risultati positivi: la curcumina attacca la massa tumorale, bloccandone la crescita e riducendone la dimensione.
La dottoressa Knudsen ha concluso: “Questo studio pone le basi per un ulteriore sviluppo della curcumina come un nuovo agente per indirizzare il segnale del recettore degli androgeni. Essa ha anche implicazioni che trascendono il cancro alla prostata dal p300 e CBP e che sono importanti in altre neoplasie maligne, come il cancro al seno”.


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