Spesso sulle cronache salgono alla ribalta casi di militari italiani morti di cancro, una sorta di epidemia che sembra lasciare pochi immuni e che comunque diventa un caso noto già alla fine degli anni 90. Per i più si tratterebbe di Uranio Impoverito e sindromi relative. Ma se non fosse proprio così?
Qualche giorno fa è uscita su La Repubblica una ottima inchiesta firmata da Vittoria Iacovella che parla di altro oltre l’Uranio.
Il sospetto pare sia quello di vaccinazioni di massa sbagliate che potrebbero provocare tumori. Durante i lavori della commissione uranio, il 3 ottobre è è stato audito anche un giovane caporal maggiore Erasmo Savino di 31 anni che, si apprende da varie fonti online ha un cancro in fase avanzata.
Savino nonostante la sua ancora giovane età ha prestato servizio per ben 13 anni come maggiore dell’esercito. Ora però ha un tumore maligno come compagno e, nella sua deposizione avrebbe affermato di averlo sviluppato a causa di un mix di vaccini fatti in poco tempo seguiti dall’esposizione all’uranio impoverito in Kosovo.
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Su un interessante blog ( esercitoitalianoblog) si legge che negli anni 1999 e 2000, il Caporal Maggiore Capo Erasmo Savino era in missione in Kosovo come “operatore di attrezzature speciali del genio”. In poche parole faceva l’idraulico, e il suo lavoro era quello d’istallare e curare la manutenzione d’ impianti termici e idraulici, canali e altre operazioni sottoterra. Di solito era necessario operare scavi e trafori, su differenti tipologie di terreni, al fine di riparare le tubazioni o gli impianti danneggiati. È lui stesso a ricordare con noi il suo compito, “la terra era come la sabbia, sembrava terra di mare, dove c’erano anche resti di bombe e proiettili. Lavoravamo dentro le buche e, certamente, lì c’era di tutto”. Infatti, le aree del Kosovo nelle quali si svolgevano queste missioni sono state solo parzialmente bonificate dai residui di bombe ed altro materiale esplodente. Un materiale, talaltro, con elevato contenuto di uranio impoverito.
Erasmo nella sua deposizione parla con lentezza ma sottolinea che è stato abbandonato dallo Stato. Tanti sono i commilitoni e no di Erasmo abbandonati nella loro ultima battaglia, quella della vita.
Qualche collegamento ci può essere con i vaccini?
Il problema, è proprio la difficoltà di dimostrare i collegamenti in quanto, tanto i vaccini come le nano particelle dell’uranio impoverito, non si vedono subito ma dopo qualche anno. Questo però non significa che il collegamento non esista. L’avvocato Giorgio Carta, legale di Erasmo, descrive le motivazioni scientifiche che portano a ritenere che ci sia collegamento tra i vaccini cui è stato sottoposto il giovane e il cancro che l’ha colpito.
Non è solo Erasmo però a spegnersi così lentamente. Prima di lui tanti altri e probabilmente anche dopo di lui. I vaccini li fanno comunque tutti i soldati e gli uomini delle forze dell’ordine così come tanti usano e lavorano con l’uranio impoverito.
Sarebbe però emerso che alcuni vaccini, ripetuti spesso senza minimo rispetto dei protocolli potrebbero indebolire ragazzi tanto che essi potrebbero sviluppare una certa predisposizione alle malattie, dunque sembrerebbe chiaro che dei corpi giovani e sani indeboliti attraverso l’iniezione delle parti del vaccino, se esposti a materiali tossici e sostanze inquinanti (per esempio l’uranio)potrebbero contrarre tumori con più facilità rispetto a chi non ha vaccini.
C’è da notare che attualmente l’85 per cento dei militari ammalati non è mai stato all’estero e tanto meno in Kossovo dunque i veleni portatori di tumore entrano in contatto con i corpi dei soldati in Italia ma cosa può causarli? Qualcuno propende per un sistema immunitario impazzito a causa dei vaccini.
Un caso simile sarebbe quello di Francesco Rinaldelli, alpino di 26 anni mandato a Porto Marghera e poi morto di tumore. Sono sicuri, ed emerge da più testi stampa, i genitori di Rinaldelli che spesso hanno dichiarato come le vaccinazioni avessero un nesso con la morte del figlio infatti solo qualche mese fa dicevano sul Resto del Carlino: “ è nostra intenzione riaccendere i riflettori sul progetto Signum. Si tratta di un monitoraggio effettuato su un gruppo di militari che avevano effettuato una missione in Iraq, per trovare eventuali tracce di uranio impoverito. E invece si scoprì che la presenza era quasi impercettibile. Furono però trovati altri elementi significativi: si scoprì che dopo 5 vaccinazioni, in alcuni soggetti particolarmente predisposti, si sviluppavano ossidazioni cellulari che possono portare a malattie oncogenetiche. Il progetto Signum è stato realizzato dal Ministero della salute, che ha coinvolto quattro università. E’ stato poi presentato alla commissione parlamentare, che lo ha inizialmente ritenuto molto importante, ma poi lo ha accantonato. Temo che in qualche modo lo si voglia nascondere”.
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I dubbi sono tanti ma se i più i vaccini li accettano esiste qualcuno che ne dubita, forse proprio perchè i militari muoiono e nessuno si occupa delle loro morti.
In un testo reperito su GRnet vi sono le parole della moglie del maresciallo dell’Aeronautica Luigi Sanna. “Si è limitato a pretendere una serie di spiegazioni su efficacia, sicurezza e sul perché si facessero vaccinazioni plurime e ravvicinate. Erano otto in 28 giorni”. Per tutta risposta, pur avendo poi accettato di vaccinarsi,è stato denunciato e rischia un anno di carcere.
Luigi Sanna, maresciallo dell’aereonautica aveva chiesto che non gli fossero fatti i vaccini imposti se non dopo aver ricevuto le giuste informazioni. Non sapeva il militare che stava per scoperchiare qualcosa di pericoloso.
Sanna in una ricerca effettuata insieme alla moglie Gabriella Casula, avvocato, ha fatto una accurata ricerca ed ha scoperto casi drammatici.
Fonti: esercitoitalianoblog, GRnet,