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Tuonela, il regno dei morti finlandese

Creato il 03 gennaio 2013 da Mcnab75

Tuonela, il regno dei morti finlandese

Nel periodo delle feste è giusto proporre qualche articolo (quasi) a tema con la celebrazione cult dell’anno, sia per i religiosi che per i pagani, come il sottoscritto.
Quale migliore occasione per parlare di un elemento semisconosciuto della totalmente sconosciuta mitologia finlandese?
Ossia, per essere più precisi, ci occuperemo della versione nordica dell’Ade, il regno dei morti del mito Greco. Perché, c’entra col Natale o con l’Epifania? No, in effetti non molto, ma facciamo finta di sì.
E’ opportuno premettere che il folklore ugro-finnico si avvicina più a quello estone che non a quello scandinavo, di cui comunque ha preso diversi elementi non secondari. Il pantheon locale prevede una figura di spicco, Ukko (“vecchio uomo”), al contempo dio del cielo e incarnazione di Madre Natura.
La concezione finnica del mondo era particolare: il cielo era considerato una grossa cupola, sorretto da una colonna celeste, il cui vertice era la Stella Polare. La terra, quasi sicuramente ritenuta piatta, confinava con il Lintukoto, il “regno degli uccelli”, una regione inesplorata, dal clime mite, a cui solo i volatili migratori avevano accesso. Alla base della colonna che sorreggeva il cielo si creava invece un gorgo enorme, che risucchiava le anime dei defunti, trasportando verso il regno ctonio dei morti, Tuonela.

L’aldilà ugro-finnico, conosciuto anche come Tuoni, Manala, o Mana, è noto soprattutto perché viene citato nel Kalevala, il poema epico finlandese più famoso al mondo.
Tuonela viene immaginato come una città sotterranea, oscura e priva di vita animale e vegetale. Solo le anime dei defunti, sia quelli buoni che quelli malvagi, la abitano. Gli sciamani erano in grado di visitirare l’aldilà ingerendo sostanze che li inducevano in alterati stati di coscienza. Il motivo che li spingeva a tali viaggi nel regno dei morti era sostanzialmente uno: ottenere il sapere. A quanto pare gli spiriti dei trapassati erano infatti in possesso di conoscenze superiori (concetto ripreso in altre mitologie). Alcuni erano in grado addirittura di insegnare incantesimi e magie agli sciamani, anche se riuscire a convincerli a farlo era un compito molto difficile.
Proprio nel Kalevala viene citato un eroe stregone, Väinämöinen, che intraprende tale viaggio, fallendo però nel suo scopo. Una volta tornato nel mondo dei vivi cerca di dissuadere gli amici e i compagni nel tentare l’ingresso prematuro a Tuonela.

Tra i singolari personaggi che abitano l’Ade finnico si conosce soprattutto Tuonen Piika (la sposa della morte), una traghettatrice che accompagna i morti attraverso le scure acque del fiume Tuoni, descritto come infuocato. Praticamente Piika è la versione femminile del celeberrimo Caronte.

Tuonela, il regno dei morti finlandese

C’è inoltre un angolo particolarmente sgradevole di questo regno ctonio, Horna, dove vengono spedite solamente le anime colpevoli di “peccati mortali” (non è dato sapere quali). I defunti condannati a vivere a Horna vengono messi a bollire in un lago di sangue infetto, grazie alle “amorevoli” cure di due semidivinità infernali, Lempo e Turia. A differenza dell’aldilà cristiano c’è però possibilità di redenzione anche per i condannati a Horia. Se sopravvivono al bagno rovente possono salire su una zattera e proseguire il loro viaggio verso la città oscura di Tuonela…

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