Nei giorni scorsi la Turchia ha fatto parlare di sé per via di un'occupazione pacifica presso il parco Gezi, situato nel centro di Istanbul che nella mattina di giovedì doveva essere demolito, in quanto l'amministrazione locale aveva deciso di costruire l'ennesimo centro commerciale.
Una scelta non condivisa da tutti i cittadini, che si sono lamentati sia per la riduzione dello spazio verde in un centro abitato così vasto, dove traffico, smog e palazzi non permettono ai bambini e agli anziani di poter respirare aria fresca e pulita, sia per la scelta di trasformare il parco in un altro agglomerato di negozi, in quanto ritenuto inutile.
Per questo, nella serata di mercoledì scorso, un gruppo di persone, tra cui giovani e studenti, indipendente da qualsiasi appartenenza politica e religiosa, ha deciso di occupare il parco, per impedire, il mattino successivo, l'abbattimento degli alberi. Molti sono arrivati con le famiglie, portando coperte e tende, e hanno trascorso la notte lì.
Come previsto, il giorno seguente, le ruspe non hanno potuto abbattere gli alberi, causa la folla sempre più gremita che continuava ad arrivare. I media non si sono occupati della questione, per cui l'avvenimento poteva passare quasi inosservato, se non fosse stato per la polizia, che è arrivata immediatamente sul posto e ha cercato in tutti i modi di far allontanare i manifestanti dal luogo.
Come spesso accade in queste situazioni, le forze dell'ordine hanno abusato del loro potere, arrivando anche ad usare gas lacrimogeni, bombe a gas e altri strumenti pesanti, incuranti dell'effetto che avrebbero causato sulla folla.
Le immagini che circolano sul web parlano da sole, e sono state scattate dalla gente per strada, e non riprese dalle emissioni televisive, troppo occupate a trattare di notizie futili come la vita di Miss Turchia o “il gatto più strano del mondo”. Foto di poliziotti in borghese che si confondono tra la folla e creare caos in mezzo a individui del tutto pacifici ed innocui, che non fanno altro che chiedere il riconoscimento dei loro diritti. Diritti che spettano loro non solo in quanto cittadini, ma anche e soprattutto come essere umani.
Per questo i locali pubblici, tra cui scuole e hotel-compresi quelli a 5 stelle- si sono trasformati in lazzaretti, dove i medici hanno potuto soccorrere i feriti, e i ristoranti hanno offerto gratuitamente a tutti cibo e acqua. La pubblica amministrazione locale si è immediatamente attivata per bloccare tutte le strade che portavano al parco, per evitare l'aumento delle persone nella zona, e sono state chiuse le stazioni metro. Ma la gente non si è arresa, ed ha attraversato a piedi il ponte Bosporus. Quando si dice che l'unione fa la forza.