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Turchia, ecco il Marmaray

Creato il 31 ottobre 2013 da Istanbulavrupa

Turchia, ecco il MarmarayMartedì scorso la Turchia ha vissuto una giornata di duplice festa: il novantesimo anniversario della repubblica fondata da Mustafa Kemal Atatürk e l'inaugurazione del tunnel ferroviario sottomarino - il Marmaray (Marmara come il mare, ray la parola turca per binario) - che rivoluzionerà il sistema dei trasporti a Istanbul e in tutto il continente eurasiatico. La cerimonia ufficiale si è svolta davanti alla nuova stazione di Üsküdar, proprio davanti al Bosforo.

Il presidente Abdullah Gül, nel suo discorso, ha messo in risalto come i grandi progetti infrastrutturali già lanciati o in fase di realizzazione sono il frutto del clima di "stabilità e fiducia creato negli ultimi anni": il decennio del Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) al potere dal 2002, che ha individuato nella modernizzazione il motore dello sviluppo del Paese. Sviluppo economico ma anche democratico, come ha invece sottolineato il primo ministro Recep Tayyip Erdoğan: il grande mattatore della giornata, osannato dalla folla festante; ha richiamato lo spirito di servizio del sultano-conquistatore Mehmet II, ha ricordato le iniziative - ponti, autostrade, alta velocità ferroviaria, porti, aeroporti, tunnel - per dare opportunità economiche anche alle aree depresse del paese, ha rivendicato la costruzione di una Turchia più solida in cui fioriscono "la fratellanza, l'unità, la solidarietà, la giustizia, l'uguaglianza, la democrazia".

Il Marmaray nasce dalla mente del sultano Abdülmecid I: che fu il primo a credere, nel 1860, nella possibile costruzione di un passaggio sottomarino tra l'Asia e l'Europa; il progetto venne preparato dall'ingegnere francese Simon Préault, una condotta retta da piloni poggiati sul fondo del mare: ma non venne mai neanche iniziato per le difficoltà tecniche e finanziarie che comportava. Il tunnel sotto il Bosforo, costruito in nove anni da un consorzio turco-nipponico (Tensei, Nurul, Gama) e ipotizzato già all'inizio del XX secolo in un secondo progetto, è di tutt'altra natura: 1387 metri di strutture in cemento ignifugo posate su di una trincea appositamente scavata a 62 metri di profondità - in leggera pendenza ascendente.

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