Turchia: il Premier Erdogan ‘oscura’ twitter, il Presidente Gul lo attacca

Creato il 21 marzo 2014 da Candidonews @Candidonews

Tensione in Turchia. Il Premier Erdogan ha ‘oscurato’ twitter in quasi tutta la nazione. Il motivo è la diffusione di alcuni stralci di intercettazioni telefoniche tra lui ed il figlio le quali dimostrerebbero abusi e reati di varia natura. Il Presidente della Repubblica, Gul, suo prossimo avversario nelle elezioni presidenziali, ha condannato la cosa.

Post. Poco prima della mezzanotte di giovedì 20 marzo l’ente statale turco che si occupa di tecnologie e comunicazioni, il Direttorato per la Telecomunicazione (TIB), ha attuato un’ordinanza del tribunale di Istanbul e ha bloccato Twitter nella maggior parte del territorio della Turchia. In brevissimo tempo gli hashtag #TwitterisblockedinTurkey e #DictatorErdogan, dedicato al primo ministro conservatore Recep Tayyip Erdoğan, sono entrati nei trends mondiali. L’ente che ha applicato l’interruzione di Twitter ha sfruttato una legge approvata la scorso febbraio dal Parlamento, che dà al ministero delle Comunicazioni (e in particolare al TIB) la possibilità di bloccare senza particolari difficoltà contenuti online ritenuti illegali o che violino la privacy di qualcuno.

Corruzione, intercettazioni e scontri di potere
Il 20 marzo, diverse ore prima del blocco di Twitter, Erdoğan aveva tenuto un comizio elettorale a Bursa, nella Turchia occidentale, in cui aveva detto «estirperemo Twitter». Il pretesto usato da Erdoğan è stata la diffusione sui social network di alcune controverse conversazioni telefoniche tra lui e il figlio Bilal. Nell’intercettazione diffusa il 24 febbraio su YouTube, per esempio, sembra che Erdoğan dica al figlio di “far sparire vari milioni di euro” nascosti nelle case dei parenti. Nonostante non sia stato possibile confermare l’autenticità delle telefonate, le opposizioni turche hanno usato le registrazioni per attaccare il governo e chiedere le dimissioni dello stesso Erdoğan. La telefonata, infatti, sarebbe stata fatta la mattina dello stesso giorno in cui la polizia turca aveva arrestato i figli dei ministri dell’Economia e dell’Interno e il direttore generale di Halkbank (una grande banca controllata dallo Stato), accusati di essere coinvolti in un enorme scandalo legato alla corruzione.


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