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Turchia, Israele e il ‘piano B’

Creato il 25 luglio 2011 da Istanbulavrupa

Turchia, Israele e il ‘piano B’La pubblicazione rapporto Onu sull’eccidio della Mavi Marmara, la nave che portava aiuti umanitari a Gaza assaltata dai commandos israeliani che hanno ucciso nove cittadini turchi (il più giovane, in realtà, turco-americano), slitta ancora una volta: al 20 agosto, per permettere nuovi negoziati in vista di una soluzione concordata della controversia. Erdoğan, durante la riunione degli ambasciatori palestinesi a Istanbul sabato e domenica scorsi, ha ribadito ancora una volta le condizioni per la normalizzazione: scuse ufficiali, risarcimento per le vittime, fine del blocco di Gaza. Netanyahu è disposto a trovare una formula mutualmente accettabile per le scuse, il ministro degli esteri Lieberman non ne vuole assolutament sapere. E il primo ministro turco ha anche indicato a grande linee il prezzo da pagare se le sue condizioni verranno definitivamente respinte: rapporti diplomatici ridotti al minimo (a tel Aviv resterebbe un secondo segretario), visita a Gaza durante il suo previsto viaggio in Egitto (non si conosce ancora la data, sicuramente a questo punto dopo il 20 agosto). Come da oltre un anno a questa parte, è il governo israeliano che deve scegliere: tra l’amicizia della Turchia o l’estremismo di Lieberman.



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