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della Commissione Europea
Il 12 ottobre prossimo la Commissione Europea renderà noto il suo rapporto annuale sullo stato di avanzamento dell’integrazione dei Paesi che hanno in corso il processo di adesione. Da giorni circolano bozze e indiscrezioni sul contenuto dei vari dossier, il più importante dei quali (e anche il più complesso) è certamente quello che riguarda la Turchia, l’unico Paese che al momento ha in corso negoziati ufficiali (l’altro è la Croazia, ma il caso è molto diverso, dato che Zagabria i negoziati li ha chiusi ed entrerà nell’Ue con tutta probabilità nel 2013).
Per quanto riguarda il giudizio di Bruxelles sulla Turchia “rubo” la notizia a Marta Ottaviani che qualche giorno fa sul suo blog riprendeva il quotidiano Zaman che ha pubblicato una bozza del rapporto sui progressi di Ankara che non presenta novità rilevanti rispetto a quelli pubblicati gli scorsi anni. In altre parole, la Turchia ha fatto nuovi passi in avanti, ma non ancora sufficienti e il lavoro deve proseguire. In pratica, cito sempre la sintesi di Marta Ottaviani, il rapporto apprezza lo sforzo riformatore del governo Erdogan e lo esorta a elaborare la nuova Costituzione in accordo con le altre forze politiche. Bruxelles riconosce inoltre che le elezioni dello scorso giugno si sono tenute in modo "libero e corretto".
Per ciò che concerne le criticità, esse riguardano i diritti umani e la libertà di espressione: fra i punti più delicati ci sono le preoccupazioni europee sui procedimenti penali contro i presunti golpisti di Ergenekon e del piano “Balyoz”, considerate due opportunità per fare luce sule minacce alla democrazia turca, anche se il rapporto pare esprima preoccupazione per le restrizioni all’accesso alle prove citate nell'atto di accusa opposte alle difese senza che venisse fornita una spiegazione per questa decisione.
Per quanto riguarda la tutela delle minoranze, il rapporto sottolinea che sono stati fatti dei passi avanti, ma che il cammino verso un pieno riconoscimento dei loro diritti fondamentali deve continuare. Sempre critica, poi, la posizione sulla libertà di espressione e di stampa e sul trattamento dei minori in carcere. Nel primo caso Bruxelles invita la Turchia ad uniformare la propria legislazione alle normative europee, mentre nel secondo sono evidenzia le forti carenze soprattutto per quanto riguarda il trattamento in carcere e le misure preventive che favoriscano l'istruzione e l'educazione.
In attesa del testo ufficiale, chi vuole leggere la bozza la trova in inglese sul sito di Zaman a questo link:
http://medya.todayszaman.com/todayszaman/pdf/2011/2011-EU-progress-report.pdf
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