Turismo a Burgos: la magia della Cattedrale gotica e dei menù di capitale gastronomica 2013
Da Rottasudovest
Burgos è la capitale gastronomica spagnola del 2013 e per il New York
Times è l'unica città spagnola da non perdere di quest'anno. Due irresistibili
richiami per il turismo curioso, anche solo da weekend (le guide turistiche
propongono saggiamente visite da 24, 48 e 72 ore).
E, siccome mancano poche settimane alla fine del 2013, bisogna scoprire questa città,
nella Castilla y León, al centro della Spagna settentrionale. Fondata come
fortificazione nell'884, dal conte Diego Porcelos, sulla collina di San Miguel
al lato del fiume Arlanzón, per contenere l'avanzata araba, Burgos riuscì a
diventare in poco più di un secolo, "capitale del Regno di Castiglia,
passaggio obbligato del Cammino di Santiago e uno dei più importanti empori
commerciali d'Europa," come recitano le guide turistiche cittadine.
Risultato di quest'intensa storia, i suoi splendidi monumenti. A cominciare
dalla Cattedrale gotica, l'unica Cattedrale spagnola a essere stata dichiarata
da sola, e non insieme al suo centro storico, Patrimonio Mondiale dell'Umanità
dell'UNESCO. Si trova nella Città Alta (il fiume divide Burgos in Città Alta,
sorta intorno alla collina di San Miguel e al Castello, e la Città Bassa,
sviluppatasi oltre il fiume), è uno dei primissimi esempi di cattedrale gotica
in Spagna: i suoi fondatori, re Fernando III e l'arcivescovo Maurizio, che
iniziarono i lavori nel XVI secolo, conoscevano le Cattedrali gotiche francesi
e per questo ci sono vari rimandi alle cattedrali di Parigi, Rheims o Chartres.
Per poterla apprezzare, bisogna girarle intorno, approfittando delle ampie
prospettive offerte dalle plazas de Santa Maria e del Rey San Fernando.
All'interno colpisce la cupola dell'intersezione della navata e del transetto:
è ispirata chiaramente allo stile mudéjar e ha un'eleganza e una
leggerezza che si adattano sorprendentemente allo slancio verticale del gotico.
La Cattedrale conserva numerosi sepolcri, il più visitato dai turisti è quello
del Cid Campeador. Proprio lui, il Cid che liberò Valencia dai musulmani e che
fu protagonista del Cantar: era nato a pochi km da Burgos e mantenne
sempre i legami con la propria terra, tanto da essere sepolto sotto la cupola
della Cattedrale, con la moglie Jimena, nel 1921 (nell'Ufficio del Turismo di
Burgos ci sono brochures che invitano a scoprire gli itinerari del Cid
in città e di tanto in tanto si incontrano, statue, monumenti o lapidi che
ricordano le sue gesta in quel particolare luogo). Davanti alla Cattedrale
passa il Cammino di Santiago, che in città attraversa il fiume Arlanzón, tocca
l'Hospital del Rey, oggi sede della Facoltà di Diritto dell'Università di
Burgos e un tempo il più importante centro d'accoglienza dei pellegrini, la
vicina chiesetta di San Amaro, un santo francese, pellegrino del Cammino, che,
colpito dall'attività dell'Hospital del Rey, rimase nei suoi pressi per aiutare
i pellegrini malati.
La città affascina per il suo aspetto medievale, per l'incredibile numero di
chiese, quasi tutte di ispirazione gotica. Ma non si può dire di averla
apprezzata sul serio se non si è saliti al Castello che la domina. Oggi è una
specie di belvedere particolarmente amato dai turisti, perché offre scorci
impressionanti sulla città e sulle guglie della Cattedrale; da qui si possono
seguire i resti dele possenti mura, che si aprono nella Porta di San Martino e nella
Porta di Santo Stefano, entrambe in stile mudéjar, simbolo delle numerose
culture che convissero a Burgos, grazie alla sua posizione geografica e ai suoi
commerci. Burgos è piuttosto piccola, il suo centro si visita facilmente a
piedi, callejeando, come dicono gli spagnoli, ma colpisce l'estrema varietà dei
suoi stili: si passa dalle atmosfere medievali intorno alla Cattedrale ai
palazzi rinascimentali della zona meridionale, agli ampli viali di grande
respiro, oltre la plaza de España, all'architettura contemporanea del Centro de
Arte Caja, con le sue collezioni sui più importanti artisti contemporanei
spagnoli. Imperdibile anche il lungofiume, con i suoi ponti storici, i suoi
archi d'ingresso alla città antica, le sue passeggiate rilassanti e le guglie
della Cattedrale, che accompagnano ogni prospettiva.
Burgos è capitale gastronomica del 2013, si diceva. Le campagne e le montagne
castigliane e la Ribera del Duero le garantiscono una grande varietà di
prodotti e i migliori vini della Spagna. Da provare, fino alla fine dell'anno,
i menùs Capital e le Tapas Capital, menù e tapas studiati appositamente per il
2013 (il sito web delle celebrazioni ha la lista dei ristoranti e dei bar
partecipanti all'iniziativa con rispettivi menù e tapas). Fino a metà novembre
22 ristoranti aderiscono a Buscasetas, un menù degustazione con
almeno cinque piatti che hanno tra gli ingredienti diversi funghi della
Castilla y León (qui la lista dei ristoranti della città e della provincia partecipanti all'iniziativa).
In autunno Burgos è affascinante, illuminata dai colori caldi della stagione,
soprattutto sul lungofiume; rimangono in testa queste atmosfere senza tempo del
suo centro storico, le guglie della Cattedrale che accompagnano ovunque, i
ritmi lenti che raccolgono tutto il buono della vita di provincia, la
gentilezza della sua gente. Un weekend sabe a poco e fa venire voglia di
tornare presto.
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