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Turismo a Siviglia: visitare la città durante o lontano dalla Settimana Santa?

Da Rottasudovest
Me lo chiedono spesso: ma la Settimana Santa è il periodo migliore per visitare Siviglia? E adesso che la Settimana Santa si avvicina, parliamone, visto che a Siviglia, tutto ormai huele a Semana Santa (sa di Settimana Santa). Dipende da quello che si cerca. Se si visita Siviglia per la prima volta e, dunque, ci si vuole muovere in città, saltando da un Museo a una chiesa, nei vari quartieri cittadini, allora la Settimana Santa non è il miglior momento. Se si è già stati a Siviglia, allora la Settimana Santa può essere una buona scusa per tornarci. Perché la Settimana Santa non è una buona idea se si vuole passare qualche giorno a Siviglia facendo vita turistica? Essenzialmente per queste ragioni. - La città è bloccata dalle processioni. Non è solo una paralisi mentale, per cui tutto viene rimandato a 'dopo' la Settimana Santa, come se fossero le ferie estive in Italia, ma è proprio una paralisi pratica. A qualunque ora del giorno e della notte, c'è una Hermandad in processione, diretta verso la Cattedrale (alla sera) o di ritorno alla chiesa di riferimento (nelle prime ore del mattino). Per cui bisogna essere disponibili a rimanere bloccati per buone mezz'ore, in attesa del transito dei pasos (le piattaforme su cui si trovano statue, candele e fiori) e dei nazarenos (i confratelli che li accompagnano); e non solo, per buona parte della giornata, l'attraversamento del centro, dai quartieri orientali a quelli occidentali è praticamente impossibile lungo la Sierpes e l'Avenida de la Constitución, le due vie che costituiscono la Carrera Oficial, il percorso che tutte le processioni devono compiere per raggiungere la Cattedrale. - I prezzi aumentano vertiginosamente. E non è un modo di dire. Non solo, essendo Alta Stagione, aumentano i prezzi degli alberghi (in genere si prenota da un anno all'altro, vista l'alta percentuale di occupazione di questo periodo). Ma aumentano i prezzi un po' ovunque. Anzi, si potrebbe dire che si sente l'avvicinarsi della Semana Santa all'aumentare dei prezzi. Esempio magari stupido: nella quindicina di giorni precedenti la Domenica delle Palme, uno dei miei dolci preferiti, al Bar della Campana, in pieno centro, aumenta da 1,20 euro a 1,60 euro. Sono 40 centesimi, ma considerate percentuali d'aumento simili in tutte le cose della vita turistica (ristoranti, bar, locali vari) e vedete come sia poco conveniente visitare Siviglia durante la Settimana Santa, se non si è interessati alle processioni. - C'è gente ovunque ed è davvero difficile muoversi in città. I turisti iniziano ad affollare Siviglia sin dalla Domenica delle Palme, con automobili parcheggiate ovunque (e per ovunque intendo anche i ponti sul Guadalquivir o i marciapiedi lungo il fiume). I turisti approfittano dei giorni della Semana Santa anche per fare, giustamente, turismo, il che significa che il Barrio de Santa Cruz, i Musei più frequentati, i locali più mediatici si fanno invivibili e impediscono di apprezzare una città magnifica, soprattutto in primavera. Dunque, se la Semana Santa non è il vostro obiettivo principale, se volete assaporare Siviglia nella sua essenza, tenetevi lontani dalle processioni (almeno per la vostra prima volta in città). Poi, se avete già un'idea della città e volete provare altre emozioni, allora la Semana Santa è uno degli eventi cittadini da non perdere, almeno una volta nella vita. Si potrebbe discutere se è davvero l'essenza di Siviglia, come vendono gli operatori turistici e certi sivigliani che vivono di Settimana Santa e Feria de Abril. Personalmente non ne sono persuasa, l'essenza di Siviglia, a mio parere, non è nell'esibizione delle sue emozioni, ma, al contrario, lontano dalla pazza folla. E la Settimana Santa è essenzialmente questo, un'esibizione barocca e mediterranea di sentimenti, non sono così convinta si possano definire religiosi o spirituali (personalmente vedo molta più Siviglia nella Feria de Abril che nella Settimana Santa, ma sono sensazioni personali, idee che si hanno sulla città). Perché la Settimana Santa è da non perdere? Le ragioni sono, anche in questo caso, molte. - E' uno dei grandi eventi della cultura barocca e sentimentale di Siviglia. E' un mistero, per me, come sia possibile che in pieno XXI secolo le confraternite possano ancora scandire il ritmo di vita di una città, ma Siviglia continua a essere organizzata per confraternite e la Settimana Santa è l'esibizione del loro potere e della loro forza. - Siviglia ha davvero un colore speciale durante la Settimana Santa. Non è solo il profumo dell'incenso, dei fiori e delle candele, è nell'aria elettrica, nelle persone eccitate, nel misto di orgoglio, pazienza e rassegnazione, tutte virtù meridionali e mediterranee, nell'affrontare una città paralizzata per sua stessa gloria. I sivigliani sono diversi in quei giorni, si emozionano più facilmente e sono più disponibili e alla mano, anche con gli stranieri che non hanno come unico pensiero irse de copas (andare a bere qualcosa), probabilmente perché il pensiero di tutti, in quei giorni, è Siviglia, per quanto è bella e speciale, per quanto la si ammira e si ha voglia di capirla, e date a un sivigliano una ragione per parlare della propria città ed è nella gloria. Il fatto che ci sia molto esibizionismo a uso e consumo dei turisti, non toglie che ci siano momenti e atmosfere davvero emozionanti e irripetibili. Per esempio: - Ogni volta che trovate aperta una chiesa (e nei giorni della Semana Santa sono tutte sempre aperte), fiondatevi dentro: siano la Macarena, la Magdalena, la Capilla de la O, il Jesús del Gran Poder o qualunque altra, dentro ospiterà un paso pronto per uscire in processione. E' vero, ci saranno troppi cellulari (più sivigliani che stranieri) impegnati a immortalare la statua della Vergine o del Cristo sofferente, ma ci saranno anche un silenzio e, allo stesso tempo, un fervore, che rimarranno dentro e, una volta usciti, si capiranno anche tutti quegli smartphone in funzione: sono l'ansia di portarsi a casa un ricordo anche di questa Semana Santa. - Se potete, assistete all'uscita di una processione dalla chiesa, per ascoltare una saeta, un canto flamenco che viene dedicato alla Madonna con una passione così sensuale che sembra strano si dedichi a una donna angelicata, ma non vi sorprenderà nel contesto. - Partecipare alla Madrugá, la notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo, in cui escono in processione le hermandades più popolari della città è davvero difficile, a meno che non si sia dormito per tutto il Giovedì Santo (calcolate che la Esperanza de la Macarena ese a mezzanotte e quella di Triana circa un'ora dopo: le loro processioni sono, dunque, essenzialmente notturne); ma potete sempre assistere al loro ritorno in chiesa, nella Basilica della Macarena o nella Capilla de los Marineros, momenti altrettanto emozionanti che per il turismo indicano anche, in fondo, la fine della Semana Santa (le processioni del Sabato e della Domenica non riescono ad essere così affascinanti come quelle dei giorni della Passione). - Cercate di passare il Giovedì Santo a Siviglia: non ho mai capito perché il Giovedì e non il Venerdì è il giorno del lutto. E il Giovedì Santo si vedono a passeggio per Siviglia le donne vestite a lutto, con la peineta e la mantilla, come nei decenni scorsi: non solo le signore mature, ma anche le più giovani, a tramandare una tradizione diventata essenzialmente andalusa. Esibizione anche questa, del dolore, in questo caso? Non lo so, ma colpisce, soprattutto se si arriva da culture che lasciano la religione e le processioni in ambiti meno mediatici.


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