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Turismo Veneto dalla frammentazione all’integrazione
Creato il 02 giugno 2013 da Leone_antonino @AntoniLeoneIl relatore di minoranza, Roberto Fasoli, e tutto il gruppo consigliare del PD, coadiuvati da uno staff di esperti del settore, si sono fatti interpreti sia dei nuovi approcci alla gestione del turismo sia delle istanze provenienti dal territorio, dagli operatori e dai lavoratori di quello che è uno dei comparti trainanti dell’economia nazionale e veneta. Il lavoro preparatorio è durato due anni e molteplici sono state le occasioni di confronto costruttivo che hanno permesso di raccogliere osservazioni e proposte che si sono tradotte in emendamenti alla proposta di legge ed hanno permesso di migliorarla in modo significativo.
La governance del settore, la sua gestione a livello di destinazioni, la promozione per ambiti tematici, l’innovazione e la qualificazione dell’offerta ricettiva, sono stati – insieme all’attenzione per la specificità del bellunese – al centro delle proposte e degli emendamenti presentati dai consiglieri PD in sede di dibattito e recepiti dal voto dell’aula.
In particolare tra le finalità si è impegnata la Regione Veneto a raccordarsi con l’organizzazione turistica nazionale e con le altre regioni e ad affiancare, sempre, nella promozione a livello internazionale, il marchio” Italia” al marchio “Veneto”; questo perché in una competizione sempre più globale bisogna potersi rapportare in modo diversificato a seconda dell’ampiezza e della distanza dei mercati.
A livello territoriale si è voluto Italia e per le destinazioni turistiche balneari, montane, lacuali, termali e d’arte che lo hanno reso attrattivo a livello internazionale. Grazie alle proposte del PD le destinazioni potranno essere organizzate e gestite secondo i moderni concetti del destination management senza per altro imporre alcuna soluzione giuridica o burocratica-amministrativa calata dall’alto, ma favorendone l’organizzazione bottom up (dal basso) attraverso un corretto ed equilibrato rapporto tra soggetti pubblici e privati che possa portare alla nascita di vere e proprie Organizzazioni di Gestione delle Destinazioni o DMO (Destination Management Organisation). I nuovi soggetti potranno così garantire una gestione unitaria e coordinata delle funzioni di informazione, accoglienza, assistenza turistica e promo-commercializzazione fino ad oggi gestite separatamente tra pubblico e privato, saldando una antistorica frattura fra macro e micro marketing turistico.
Sul versante dell’offerta ricettiva si è contribuito a definire ed affermare anche in Veneto l’Albergo diffuso come forma di accoglienza alternativa che tende ad evitare lo spopolamento di aree di montagna, borghi e isole, attraverso il recupero dei centri storici.
Si è anche posto rimedio al problema di quella parte di offerta turistica che rischiava di sfuggire alla definizione di ricettività e quindi di non rapportarsi in modo adeguato nei confronti del turista e degli altri soggetti della filiera, affrontando, in particolare, il tema dei B&B e dgli appartamenti in affitto.
La specificità del bellunese, area di confine, è stata riconosciuta ai sensi del nuovo Statuto regionale anche per le materie turistiche, affidate, con questa legge, completamente al territorio.
Infine, un emendamento del PD che mirava a recuperare – in tutto o in parte – il personale licenziato, dalle aziende/società provinciali che hanno gestito le funzioni di informazione , accoglienza, assistenza turistica e promozione locale è stato tradotto in Ordine del Giorno approvato dal Consiglio, ma soprattutto in un impegno formale dell’Assessore Finozzi a inserire nei provvedimenti attuativi della legge una formulazione che preveda che i soggetti gestori delle attività di informazione ed accoglienza turistica nell’individuazione del personale assegnato al servizio, siano incentivati a considerare la professionalità e l’esperienza maturate dal personale proveniente dalle strutture che hanno gestito le funzioni di informazione, accoglienza,assistenza turistica e promozione locale per conto delle Province con qualsiasi tipo di contratto.
Un lavoro quello del PD che ha consentito, pur da posizioni e con ruoli distinti da quelli della Giunta e della maggioranza, di apportare significative modifiche e miglioramenti ad un testo di legge con luci ed ombre, ma che nella versione approvata appare più rispondente alle esigenze e alle aspettative di tutti gli attori del settore.
A Verona con questa leggge si aprono grandi possibilità. Per il Garda e per la città e l’insieme della provincia è possibile costituire in breve tempo delle realtà organizzate che mettano assieme la Provincia, la Camera di Commercio, i comuni, le associazioni datoriali, le organizzazioni sindacali, i consorzi di imprese, coinvolgendo anche altri importanti soggetti come Aeroporto, Fiera, Fondazione Arena, per una gestione integrata dell’intera filiera turistica offrendo, in collaborazione con la Regione, una gamma completa di servizi di qualità che ci permetterebbe di competere al meglio con le principali destinazioni turistiche a livello nazionale e internazionale e di porci all’avanguardia a livello regionale.
E’ una sfida che Verona può e deve raccogliere e alla quale come PD intendiamo dare il nostro contributo portando a compimento il positivo lavoro di confronto con le istituzioni, con le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali, svolto in questi ultimi due anni per arrivare nel modo migliore alla nuova legge sul turismo. Ora spetta alla Giunta Regionale emanare al più presto le disposizioni attuative, raccordarsi con la programmazione nazionale anche attraverso un immediato confronto con i ministeri del Turismo/Cultura e con quello dello Sviluppo Economico, mettere a disposizione risorse adeguate”.
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