“Perchè si viaggia?”
“Per pura e semplice passione!” risponderei io;
Eppure,secondo gli studi di psicologia del viaggiatore, esistono ben 8 motivazioni che spingono l’essere umano a preparare i bagagli e partire.
1. Ragioni psicologiche soggettive: rilassarsi, concentrarsi su se stessi, riposarsi, sono motivazioni legate al vissuto della persona e ai suoi bisogni estemporanei;
2. Ragioni interpersonali: conoscere nuove persone, trovare un partner, rafforzare legami di amicizia preesistenti;
3. Motivazioni di “fuga”: abbandono di situazioni complesse da gestire, allontanamento da relazioni difficili o in crisi, fuga dal quotidiano;
4. Motivazioni fisiologiche: ricerca del benessere fisico, terapie mediche o estetiche;
5. Ragioni ambientali: vedere posti incontaminati, respirare aria pulita;
6. Motivazioni esplorative: soddisfare il bisogno di nuove esperienze;
7. Ragione di status: esibire le proprie possibilità economiche, fare le stesse esperienze del proprio gruppo sociale di riferimento;
8. Motivazioni culturali: apprendere nuove cose, arricchirsi culturalmente.
Detto ciò, nonostante mi risulti difficile catalogare e banalizzare il mio amore per i viaggi in questo modo,pare che ciò sia fondamentale per comprendere una delle differenze principali in questo genere di psicologia: la distinzione tra turista e viaggiatore. Infatti, mentre il primo si accontenta di appagare i propri bisogni primari (sesso, cibo, pulizia ecc.), il viaggiatore sente l’esigenza di nutrire anche l’intelletto, trovando soddisfatte le proprie fatiche in maniera del tutto mentale e vivendo nel viaggio la massima espressione di ciò.Per il turista il viaggio è invece un bene di consumo, dotato di valore sociale e attraverso cui ottenere l’ammirazione di chi è rimasto a casa. La scelta della meta segue la moda e il partire è volte solo ad accrescere la propria autostima.
In ambito psicologico i veri viaggiatori sono anche detti sensation seekers: i cercatori di sensazioni. Sono persone cuoriose, alla continua caccia di stimoli nuovi ed eccitanti; solitamente scelgono per i loro viaggi mete esotiche, in cui imbattersi in odori e colori forti per sentirsi davvero “altrove”. Paradossalmente preferiscono non trovarsi troppo a loro agio poichè è anche la mancanza di comodità a dare al percorso quel pizzico di avventura che è proprio ciò che vanno cercando.
Romanticismo, avventura ed eccitazione da un lato,scomodità e un pizzico di paura dall’altro: questa è la ricetta del viaggio perfetto ed io non posso che trovarmi perfettamente d’accordo.
SENSATION SEEKER NELL’ANIMO, E ORGOGLIA DI ESSERLO!!!