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Turris, Vitaglione: “Ci è mancato il coraggio. Adesso testa al Gallipoli”

Creato il 12 ottobre 2015 da Vesuviolive

Turris-Nardò Vitaglione

Nella sala stampa del “Liguori” si è presentato anche il direttore sportivo della Turris, Francesco Vitaglione. Così come il tecnico Di Maio, anche Vitaglione guarda alla partita con il Nardò con molto rammarico, rimarcando però i meriti non solo degli avversari, ma anche della Turris, che è rimasta in partita per buona parte della gara. Queste, le sue dichiarazioni: Oggi potevamo essere più coraggiosi.Non sempre le partite bisogna giocarle, ma bisogna anche non farle giocarle agli avversari, così come ha fatto oggi il Nardò con noi. Abbiamo dato troppo spazio ai loro attaccanti e centrocampisti, giocatori con qualità eccelsa. Sul ritmo e sulla voglia di giocare non abbiamo fatto male, tant’è che nel secondo tempo potevamo anche pareggiarla“. Continua: “Il mio unico rammarico, ripeto, è stata la mancanza di coraggio. Dobbiamo però accantonare subito questa partita perché mercoledì ci aspetta il Gallipoli, una diretta concorrente per la salvezza. Manzi? Mercoledì non sarà squalificato. La sua squalifica varrà per domenica prossima, con il Marcianise”.

Vitaglione ribadisce i meriti degli avversari, ma esalta il buon lavoro svolto fin qui dal tecnico, come dimostra il cambio di modulo attuato dal Nardò appositamente per questa gara: “Non dobbiamo mai perdere di vista l’aggressività e l’attenzione. Quando gli altri hanno la palla, bisogna aggredirli subito e giocare con il coltello tra i denti. Comunque va ribadito il grande merito degli avversari, ma anche la bontà del lavoro che stiamo facendo, dal momento che il Nardò è venuto qui con uno schema tattico diverso, studiato proprio per metterci in difficoltà“.

Infine, una battuta anche sul tifo, presente in buone quantità tra gli spalti del Liguori: “Il pubblico? Lo ringrazio, davvero. Oggi è stato encomiabile, soprattutto nell’applauso a fine gara alla squadra, che ribadisce ancora di più il feeling che si è creato tra la città e la società“.


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