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Turtle Beach Call of Duty: Ghosts Ear Force Phantom – Speciale

Da Videogiochi @ZGiochi
Turtle Beach Call of Duty: Ghosts Ear Force Phantom - Speciale

Turtle Beach Call of Duty: Ghosts Ear Force Phantom – Speciale

Il successo commerciale di Call of Duty, brand che di anno in anno riesce a battere record su record di vendite, ha scatenato da tempo delle vere e proprie campagne di promozione riguardanti accessori e prodotti – perlopiù adatti al gaming – in accordo con Activision, per l’utilizzo delle licenze di questo o quell’altro episodio della serie. Il ragionamento è semplice: maggiori sono le vendite di un titolo e più possibilità ci sono di attirare la stessa fascia di videogiocatori con qualcosa di accessorio, magari non indispensabile, brandizzato col logo della serie preferita. È il caso delle cuffie di cui parleremo oggi, le Turtle Beach Ear Force Phantom marchiate Call of Duty: Ghosts, in edizione limitata per giunta. Un gadget tecnologicamente avanzato, come avremo modo di spiegarvi a breve, compatibile con ognuna delle console oggi in commercio e non solo.

CALL OF DUTY: GHOSTS, ANCHE LE CUFFIE

Pensate per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One e dispositivi mobile, le cuffie Ear Force Phantom hanno subito evidenziato la loro notevole versatilità anche in altri ambiti ed utilizzi: su PC, PlayStation Vita, TV. La prova del prodotto da noi effettuata ha quindi investito disparati dispositivi, dagli ultimi appena citati alle “vecchie” PlayStation 3 e Xbox 360, alla nuova console di Microsoft, Xbox One, concedendoci qualche ora di utilizzo anche su PC e TV, mentre venivano riprodotti videogiochi o film in Blu-ray. Aperta la confezione di pregio dentro cui erano contenuti il trasmettitore wireless, tutta la cavetteria necessaria e le istruzioni, oltre ovviamente alle cuffie in questione, abbiamo potuto ammirare la bontà costruttiva dell’accessorio. Un telaio in plastica rigida di colore grigio chiaro a sostegno dei padiglioni e degli inserti in similpelle con cuciture per l’archetto, con tanto di loghi a ricordare l’ultimo videogioco della serie Call of Duty. Dal peso decisamente ridotto e con una praticità molto elevata – anche per via dell’assenza di fili a darci noie – sono state ottime le impressioni di comfort della cuffia, che con una conformazione classica dei padiglioni isola dal mondo esterno come raramente ci è capitato di evidenziare. La cura nella costruzione e nei dettagli, unita ad un peso complessivo basso per una cuffia di questo tipo, sono aspetti che da sempre contraddistinguono i prodotti Turtle Beach ed anche questa volta, nessuna eccezione. Il bacco batterie, inserito all’interno dei padiglioni, ha una durata dichiarata di 15 ore e nei nostri giorni di prova – prima abbiamo effettuato una ricarica completa che è durata all’incirca 3 ore – si è arrivati pressapoco a quell’arco di tempo; i consumi sono ottimi quindi, tenendo conto che le Ear Force Phantom si avvalgono di un sistema a risparmio energetico grazie al quale, dopo un tempo di inutilizzo, si spengono automaticamente e bisognerà procedere alla pressione del tasto dedicato in cuffia per riaccenderle ed usufruirne di nuovo. Al design pulito e non così innovativo, come potete osservare a fondo articolo in alcune immagini, Turtle Beach ha aggiunto tutt’una serie di funzioni richiamabili direttamente dalla cuffia come l’aumento del volume in cuffia, il jack d’ingresso del microfono (staccabile) con annessa rotella per la regolazione del volume, il tasto d’accensione ed altri tre utili per modificare le modalità di utilizzo e selezionare il preset audio in-game sul padiglione sinistro; in quello destro si potrà gestire il microfono bluetooth, attivando o meno il collegamento ed agendo sul volume dello stesso. Infine, un ingresso mini-USB per la carica della cuffia che, purtroppo, non può essere ricaricato direttamente tramite il ricevitore/supporto wireless; particolare che avremmo gradito, anche perché si tratta di una aggiunta economica se si considera il prezzo di listino del prodotto.

La fase di montaggio del ricevitore si è rivelata molto veloce e semplice per tutti, anche senza bisogno di riferirsi alla manualistica presente nella confezione. Una volta collegata l’alimentazione del ricevitore alla porta USB della console, sarà il caso di provvedere al collegamento del cavo audio digitale, quindi all’accensione del ricevitore grazie al quale potremo modificare il volume, o attivare il surrond e modificare l’angolazione dei canali tramite pressione di tasti specifici. Ed è questa una della caratteristiche più importanti di quest’apparecchiatura, dimostrando la potenza e la bontà del software su cui si basa. Potrete udire distintamente la direzione del suono, ovviamente si parla sempre di una cuffia quindi non si possono pretendere le stesse performance di un sistema home theatre professionale, munito di cinque o più diffusori. È stato però un vero piacere averle provate in giochi come Forza Motorsport 5, Assetto Corsa, Teslagrad, Puppeteer e Dragon’s Crown o su tablet, in giochi come Gemini Rue, oltre che su PlayStation Vita, a rimarcare la grande versatilità di un prodotto che sa scendere a compromessi anche su dispositivi per i quali i tecnici di Turtle Beach non hanno previsto una piena compatibilità, come quella wireless ad esempio. Ovviamente, nelle prove effettuate su tablet o PlayStation Vita, la nostra “furbata” è stata quella di utilizzare le cuffie senza ricevitore, collegando semplicemente il jack tra dispositivo mobile e Ear Force Phantom, aggirando così anche molte delle potenzialità e funzionalità di un prodotto pensato per il Dolby Surround, che in tal modo veniva escluso a priori. I risultati? Comunque eccellenti, anche se non paragonabili a quelli ottenuti su altre piattaforme di gioco. Ma perché brandizzare un paio di cuffie di questo genere? Beh, dietro la mossa chiaramente commerciale c’è dell’altro, considerando che sono cuffie pensate prevalentemente per il gaming e per la chat (senza fili), che comunque consentono il collegamento simultaneo di due periferiche – ad esempio console e telefono – e funzioni speciali come il Dynamic Chat Boost, o lo switch velocissimo tra le modalità gioco, cinema e musica.

In ogni caso, pur sfruttando un segnale wireless dual band (2.4 GHz e 5 Ghz), la pulizia del segnale durante le nostre prove non è stata sempre pulita ed impeccabile, questo il problema riscontrato in alcune occasioni almeno, e non è molto soddisfacente nemmeno la portata, che ha evidenziato problematiche come fruscii e perdita di qualità già dopo cinque/sei metri di distanza dal ricevitore. Questo ovviamente in un ambiente chiuso, con tutte le difficoltà che mura ed altri impedimenti possono procurare al segnale wireless, facendolo rimbalzare e diminuire d’intensità. Molto buona, al contrario, la qualità del microfono staccabile.

Turtle Beach Call of Duty: Ghosts Ear Force Phantom – Speciale
IN CONCLUSIONE

La scelta di un buon paio cuffie non dovrebbe essere presa alla leggera, considerata la delicatezza dell’orecchio. In commercio se ne trovano di svariate tipologie, caratteristiche e prezzi, tra migliaia di marche. Chi ne sa, anche soltanto un po’, avrà sentito nominare spesso Turtle Beach, che con queste Ear Force Phantom offre un accessorio ottimo dal punto di vista realizzativo, sia dei materiali che per qualità sonora, adatto a tantissimi impieghi; in più, la possibilità di godere del Dolby Surround in combo con l’assenza di fili lo elevano a prodotto imperdibile per tutti coloro che vanno avanti a pane e cuffie. A tutto questo – nonostante la grande versatilità del prodotto testato, adatto a quasi ogni console di gioco e non in vostro possesso – corrisponde però un prezzo di listino ufficiale non certo molto conveniente: parliamo di poco meno di trecentocinquanta euro. Un esborso considerevole, dato anche il periodo, che potrebbe essere giustificato soltanto per pochi: gli amanti di accessori di qualità che non risentono della crisi, così come avviene per il marchio di Call of Duty del resto.


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