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Tutela dell’ambiente: carcere per il disastro ambientale

Creato il 13 marzo 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Genny Sangiovanni 13 marzo 2014 in Ambiente, Attualità, News, Politica Inserisci un commento

La Camera dei Deputati ha aggiornato il codice penale nel quale sono stati introdotti nuovi reati e le relative pene per chi compie un danno all’ambiente. I nuovi reati sono quattro, tra cui il disastro ambientale (pene dai 5 ai 15 anni), l’inquinamento, il traffico e l’abbandono di materiale radioattivo (dai 2 ai 6), mentre impedire il controllo è punito dai 6 mesi ai 3 anni. Il codice prevede anche la confisca obbligatoria del profitto del reato. Il testo approvato a Montecitorio, che ora deve superare l’iter del Senato, prevede anche aggravanti per mafia e sconti di pena per chi si ravvede. Le condanne includono anche il ripristino dell’ambiente e il raddoppio dei tempi di prescrizione.
Per chi altera gravemente o irreversibilmente l’ecosistema (e compromette la pubblica incolumità) è previsto il carcere da 5 a 15 anni, mentre chi deteriora in modo rilevante la biodiversità, l’ecosistema o lo stato del suolo, delle acque o dell’aria rischia dai 2 ai 6 anni di reclusione (e la multa da 10mila a 100mila euro). La pena viene aumentata se i reati sono commessi in aree vincolate o a danno di specie protette.
Il commercio, il trasporto e lo smistamento abusivo di materiale ad alta radioattività viene punito con il carcere da 2 a 6 anni (ed una multa da 10mila a 50mila euro), mentre chi nega i controlli ambientali rischia dai 6 mesi ai 3 anni di prigione.
Scattano le aggravanti in presenza di associazioni mafiose finalizzate a delinquere contro l’ambiente o a controllare concessioni e appalti in materia ambientale ed in caso di condanna è sempre ordinata la confisca dei beni che costituiscono il prodotto o il profitto del reato.
Il giudice, inoltre, potrà ordinare il recupero e dove tecnicamente possibile il ripristino dello stato dei luoghi a carico del condannato.

 

Via|ansa

codice penale disastro ambientale ecomafia inquinamento nuovi reati ambientali 2014-03-13

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