Magazine Cultura

Tutte le cose che un autore alle prime armi deve sapere sul conto della Casta degli editori – di Iannozzi Giuseppe

Creato il 11 dicembre 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Tutte le cose che un autore alle prime armi deve sapere sul conto della Casta degli editori – di Iannozzi GiuseppeTutte le cose che un autore alle prime armi deve sapere sul conto della Casta degli editori. O anche, tutte le cose che un autore alle prime armi deve sapere sul modo di presentarsi agli editori.

Il soldato spara per ammazzare il nemico, un suo fratello.
Nelle Satire (X, 356), Giovenale ricorda a tutti noi: “Mens sana in corpore sano”.
Il soldato per poter esser tale deve dunque avere una mente sana in un corpo altrettanto sano.
Lo scrittore è un soldato il cui compito è quello di eliminare i suoi simili.
Ma pochissimi sono i veri soldati nati per uccidere.
E ancor più pochi sono i veri scrittori, nati per essere dei soldati.
Soldati e scrittori devono saper uccidere il proprio avversario, senza remore né pietà. Poco importa che esso sia un loro fratello. Sul campo di battaglia porta a casa la pellaccia chi più preparato nella mente e nel corpo.
L’addestramento della mente e del corpo è sul campo di battaglia. Chi si illude di poter diventare un soldato, o uno scrittore, leggendo dei manuali, si scava la fossa da solo.

Su gli editori c’è ben poco da sapere: tutti sono un po’ mafiosetti. Ma alcuni sono peggio di altri, organizzati in vere e proprie Caste, per cui pubblicano solamente gli amici e gli amici degli amici; la regola che seguono è quella de ‘la lunga catena dell’amicizia’ (Cap. XI, I promessi sposi, Alessandro Manzoni):

“Una delle più gran consolazioni di questa vita è l’amicizia; e una delle consolazioni dell’amicizia è quell’avere a cui confidare un segreto. Ora, gli amici non sono a due a due, come gli sposi; ognuno, generalmente parlando, ne ha più d’uno: il che forma una catena, di cui nessuno potrebbe trovar la fine. Quando dunque un amico si procura quella consolazione di deporre un segreto nel seno d’un altro, dà a costui la voglia di procurarsi la stessa consolazione anche lui. Lo prega, è vero, di non dir nulla a nessuno; e una tal condizione, chi la prendesse nel senso rigoroso delle parole, troncherebbe immediatamente il corso delle consolazioni. Ma la pratica generale ha voluto che obblighi soltanto a non confidare il segreto, se non a chi sia un amico ugualmente fidato, e imponendogli la stessa condizione. Così, d’amico fidato in amico fidato, il segreto gira e gira per quell’immensa catena, tanto che arriva all’orecchio di colui o di coloro a cui il primo che ha parlato intendeva appunto di non lasciarlo arrivar mai. Avrebbe però ordinariamente a stare un gran pezzo in cammino, se ognuno non avesse che due amici: quello che gli dice, e quello a cui ridice la cosa da tacersi. Ma ci son degli uomini privilegiati che li contano a centinaia; e quando il segreto è venuto a uno di questi uomini, i giri divengon sì rapidi e sì moltiplici, che non è più possibile di seguirne la traccia”.

Bene, soldati e scrittori, null’altro v’è da sapere. Combattete e portate a casa la pellaccia se vi riesce.

0.000000 0.000000

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :