Quando farete l’alberello, il nordico albero di
Natale perché ve lo chiede l’Europa, al posto del terrunciello presepe, ricordate di adornarlo con le numerose palle che vi offre questa realtà romanzesca italiana. Ve ne suggerisco qualcuna con relativo commento ma voi saprete trovarne sicuramente altre, sì da rendere ancora più splendente il simbolo di questo Natale che quest’anno quasi nessuno ha voglia di festeggiare.
“Monti ha salvato l’Italia.”
Questa è la palla più grossa di tutte, visto che Monti ci lascia – e se ne va ma non pulisce il water – con cifre spaventose dal punto di vista della disoccupazione – all’11,1%,- del debito con l’estero (che è il vero problema, non quello pubblico, altra palla), del PIL e di tutti gli indicatori economici. Monti è riuscito perfettamente in un compito solo: quello di farci entrare completamente nel recinto dei PIIGS, usando la picana Fornero, la coccodrilla che prima ti mangia la pensione e poi piange tanto, porella.
“Vi tolgo l’IMU.”
Questa palla potrebbe passarvela, tramite il mezzo televisivo tuttora di sua proprietà, un signore mummificato che è stato recentemente risvegliato dal suo sonno millenario a causa di un persistente profumo di soldi, in perdita, proveniente dalla sua azienda ammiraglia
Mediaset. Nel tentativo di balzare di nuovo in sella cercherà di offrirvi, oltre a quella dell’IMU, altre palle multicolori, ma non credetegli. Anzi, se proprio dovete guardare la TV nelle prossime settimane e volete comunque sentire fin dove ha il coraggio di arrivare con le menzogne, mettete tappi di cera alle orecchie dei vostri famigliari e fatevi legare ben stretti all’albero di Natale, come Ulisse nel capitolo delle sirene.
“Chissà dove saremmo ora senza l’euro”.
Questa è una delle palle della confezione del perfetto eurominkia, assieme alle carriole di euro in fiamme al largo dei bastioni di Piazza Affari (per colpa dei raggi B.), alla spesapubblicaimproduttiva e allo
“staremmo ancora a svalutare la nostra liretta”.
Palle, palle ed ancora
palle, visto che proprio l’euro è la nostra attuale iattura.
“Abbiamo vissuto finora al di sopra dei nostri mezzi”.
Questa è la palla avvelenata che chi ha deciso di papparsi le nostre risorse, i conquistadores neomercantilisti dell’eurozona, utilizzano con i volonterosi collaborazionisti eurominkia sul territorio di conquista. Si abbina di solito alla gemella
“ce lo chiede l’Europa” ed entrambe hanno la funzione degli specchietti e delle collanine.
“Il problema adesso non è B.” “Il problema adesso è B.”
Palla bifronte. B. non è il problema ma è uno dei problemi.
Con la maggioranza dei mezzi televisivi nelle sue mani (grazie sinistra!) ha ancora troppo potere e lo usa per i suoi interessi, non certo per i nostri. Prepariamoci ad un vero bombardamento di palle caricate a menzogne, come mai prima d’ora. Ad un Pinocchio in pieno trip “shock and awe”.
“Abbiamo comunque riacquistato autorevolezza”.
Palla presuntuosa. Per gli europei siamo sempre i soliti terroni di merda. Un loden non fa primavera.
“L’agenda del PD non è quella di Monti”. (Sentita ieri sera da Vendola).
Questa è la più grossa tra le palle rosse. Di vergogna. Voi lo sapete, infatti, se seguite questo blog, che Bersani si strugge di diventare il Pierluigi Pétain della prossima repubblica di
Vichy 2.0, ovvero il commissariamento dell’Italia da parte della Troika che subentrerà a Monti. Il
PD ha
il Fiscal Compact in tasca e
ha tutta l’intenzione di usarlo, anche se è una roba totalmente illegale ed invalida dal punto di vista giuridico perché entra in collisione con tutti i vigenti trattati europei ed equivale alla morte della democrazia. Sappiatelo.