DAL BLOG SENTITOVIVERE
Stamani sul web ho scoperto che lo stipendio medio mensile di un lavoratore cubano è di 312 pesos=11.70 euro. Questo stipendio equivale allo stipendio medio italiano di 1.000 euro (da http://www.italia-cuba.it/cuba/schedacuba/images/61-TuttoCuba.pdf). Certo, i lavoratori cubani hanno molte cose gratis, a partire da istruzione e sanità. Resta il dato, che va aldilà di Cuba: in larga parte del mondo la gente vive con un salario mensile corrispondente a quanto io spendo per i chewingum. Ora capisco un po’ di cose, come i sacrifici orribili che fanno gli extracomunitari, spesso pagati pochi euro l’ora, costretti a vivere in condizioni bestiali. Mandare a casa già dieci euro significa mandare uno stipendio locale. Qualche anno in Italia a stringere i denti può significare un durevole riscatto economico e sociale in Patria per i familiari.Mi sa che però assisteremo sempre di più in futuro ad un fenomeno uguale e contrario: i giovani extracomunitari verranno nell’occidente ricco, i vecchi occidentali andranno nel mondo povero. Perché non c’è altra prospettiva. Quando (e se) andrà in pensione tutta la generazione attuale di precari, che tuttavia rispetto alle vecchie generazioni ha viaggiato di più, essa avrà di fronte solo due scelte: continuare a sopravvivere in occidente con una pensione da fame, o tentare di andare a vivere in terre dove quella pensione (o un modesto risparmio) rappresenta un buon capitale. Se è vera la proporzione riportata dal sito sopracitato, la pensione minima italiana (392 euro mensili al 2002) corrisponde a uno stipendio di 33.500 euro!
Il fenomeno certo non è nuovo, ma credo finora riguardi una minoranza, di ricchi pensionati, e in terre selezionate, con “ambienti adeguati” agli immigrati occidentali (specie nel settore della sanità). Chissà che in futuro non avremo migrazioni di massa all’incontrario, e chissà che i Paesi soggetti non le respingeranno alla frontiera. Perché certo, gli immigrati occidentali porteranno ricchezza, ma anche destabilizzazione di un quadro sociale in cui avranno buon gioco invidia sociale e microcriminalità. Un po’ come gli extracomunitari nostrani: gioie e dolori.
In ogni caso, ci sto facendo un pensiero. Con mille euro l’anno a Cuba avrei un buon tenore di vita, qui vado a mangiare alla Caritas e dormo sotto i ponti. Un discorso cinico? Forse. Ma cercate di capire: essere ricco tra poveri è diverso che essere povero tra ricchi e forse ancorpiù che essere povero tra poveri.