Magazine Lavoro

Tutti bravi

Creato il 17 gennaio 2011 da Inbassoadestra

Mia madre lavora come operatrice socio sanitaria. Lo fa da una quindicina d’anni, ha cambiato varie strutture sul territorio veneto e qualcosa anche altrove. Posso dire che,

E’ una brava e onesta lavoratrice.

Una larga fetta delle sue colleghe [e i rari colleghi] sono delle solenni rincoglionite che oltre a lavorare male contribuiscono ad alimentare un sistema in cui vediamo un sindacato debolissimo con zero potere di trattativa, e un contratto di merda.

Il punto uno non è confermabile, ve lo dico io e dovete crederci. Anche la prima parte del punto due non lo è. L’unica cosa verificabile, e che quindi può essere assurta a materia di discussione, è la natura del contratto in questione. Giusto? Ingiusto? Scaduto da anni e rinnovato con una miseria? Non è una miseria? Gli orari vanno bene? Lo prendiamo e ne parliamo, lo confrontiamo con il carico e le difficoltà del lavoro, anche quelle verificabili [orari, numero di pazienti, cartelle cliniche delle lavoratrici dopo ics anni di attività, cazzo di statistiche] e ne parliamo.

Se io dico che la mia mamma e le sue amichette multietniche sono tanto brave e che quindi le OSS sono un esempio di eroismo e pace tra i popoli. Dico una cazzata.

Se io dico che la maggior parte delle colleghe sopra citate lavorano male e sono pure delle stronze con velleità cottimiste, e che quindi le OSS sono in linea generale della gente e che ammazzano il sistema e che è naturale che finiscano col fare i sacrifici di un contratto di merda. Dico una cazzata. Anche se la valutazione si basa su quindici anni di esperienza sul campo maturata in tot posti diversi.

Quindi, io mi sarei anche stufata di sentire che Io ho lavorato in catena di montaggio quindi so, che già di per sé non è un argomento. Ma anche volendo prenderlo come tale,

Quando? Per quanto? Dove?

Una esperienza di vita personale completamente decontestualizzata a me non basta per decidere che è lecito accettare un peggioramento su larga scala della vita lavorativa, e un abbassamento della soglia dei diritti che crea un precedente potenzialmente applicabile ovunque. Siamo in crisi, no?

E tra l’altro, quando-perquanto-dove, non mi interessa, non mi interessa neanche una esperienza di vita dettagliata. Non mi interessano, in questo campo e in questo frangente, le singole esperienze di vita, di ufficio, e di contrattazioni individuali . Così come, anche se spento il computer, chiusa nella mia stanzetta, sono quelle che mi buttano per terra, non mi devono interessare le storie strappalacrime o meno dei lavoratori coglionati di turno. A me interessa che abbiano, e a guardarla in prospettiva che abbiamo, il dovuto.

 

tutti bravi


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines