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Tutti euroscettici, peggio degli inglesi. Vecchio continente alla deriva

Creato il 26 aprile 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Il Regno Unito ha perso l’esclusiva dell’euroscettismo, che ormai dilaga ovunque nel Vecchio Continente. Anche Italia e Francia, un tempo assai europeiste, hanno perso fiducia. Il presidente della Commissione europea Manuel Barroso spiega che non è colpa dell’Unione europea, bensì della crisi finanziaria e dei debiti pubblici nazionali.
Resta il fatto che dall’Unione europea sono arrivate solo medicine amare e che gli Stati componenti dell’Unione hanno perseguito sfacciatamente i propri interessi.
Non si è sviluppata la minima identità culturale comune, si sono fatti solo i conti con il vicino. Il Nord ha pagato per il Sud e oltretutto l’Ue ha agito assieme al Fondo monetario internazionale per negoziare quei prestiti che sono costati tagli brutali agli stipendi pubblici e alle pensioni.
Disastro che ha colpito anche la Spagna, dove ormai la disoccupazione ha raggiunto il massimo storico.
È un dato di fatto che l’Europa prende decisioni su argomenti come la salsa di pomodoro e impone parametri economici inattuali, fissati nel ’92, che tutti gli Stati hanno più o meno fatto finta di non conoscere affatto.
Un continente in grave crisi da anni e anni, incapace di darsi un profilo qualsiasi. I suoi rappresentanti di vertice poi non sono eletti dal popolo e non rispondono di nulla.
Le Monde, facendo il punto, ha intervistato Matteo Renzi, dedicandogli una pagina dell’inserto “Europa”. Il sindaco di Firenze, presentato come l’astro nascente del centrosinistra e sicuro premier nel futuro, fa affermazioni rassicuranti, anche sul presunto anti-europeismo del M5S.

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