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Tutti gli aspetti del crudismo

Creato il 23 agosto 2014 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Una buona introduzione che tocca più o meno tutti gli asp...

Una buona introduzione che tocca più o meno tutti gli aspetti del crudismo: convincente per introdurre più pasti crudi nella propria dieta (ma per quanto mi riguarda, non sufficiente per farmi fare il grande passo, mi fermo al veganismo).

Devo ammettere che non mi piacciono tutti i punti esclamativi che ho trovato durante la lettura, soprattutto perché provengono da una persona che è crudista da soli quattro anni. E penso sia un difetto la mancanza di una bibliografia a fine libro (ci sono sì dei riferimenti, ma sparsi per i vari capitoli, e ogni volta che mi manca il nome di un autore devo cercarmelo sfogliando qua e là).
Ma c’è di buono che l’autrice non è una di quelle che ti propina la morale demonizzando le scelte di onnivori e vegetariani. E’ inoltre equilibrata nel suggerire gli attrezzi che possono servire per i crudisti (dice che il Vitamix è molto buono ma non ti dice che non puoi star senza; dice che l’essiccatore serve più ai neofiti e meno ai crudisti di lungo corso; l’elenco generale degli attrezzi comprende pezzi che ognuno di noi ha nella propria cucina).

Analizza un po’ tutti gli ingredienti (dalle alghe ai semi, dai superfood, ai grassi). Come ogni crudista che si rispetti, ritiene che i legumi e i cereali non facciano parte di un’alimentazione perfetta.
Ma io continuo a chiedermi: e gli orientali che mangiano riso e soia da millenni e stanno meglio di noi?

Più leggo libri in materia e più mi convinco che non esiste l’alimentazione perfetta: il corpo si sa adattare. Basta non esagerare e darsi a un macrocomponente a discapito degli altri (o tutti grassi, o tutti carboidrati, o tutte proteine). E sì all’alimentazione PREVALEMENTEMENTE vegetariana.
Se poi io ho optato per il vegano, dipende dal mio carattere: o tutto o niente. Non so mangiare un solo krapfen. Né una sola fetta di formaggio. Dunque, piuttosto di mangiarne a chili di entrambi, meglio eliminarli del tutto. I macronutrienti me li garantisco comunque con gli alimenti vegetali.

Mi lascia un po’ interdetta la parte finale del libro, in cui l’autrice parla di altri aiuti naturali alla disintossicazione. Sì, di meditazione, enteroclismi e yoga si parla anche in altre opere sulla nutrizione, ma qui si va dalle frizioni fredde ai bagni d’aria, dall’oil pulling per sciacquarsi la bocca alla routine energetica… tocchiamo il metafisico. D’altronde non ho ancora ben capito che lavoro faccia la Gosamo: la biografia dice che in laboratorio si è occupata di esami di base e di biologia molecolare. Dunque fa la biologa? Non mi dice molto la lista dei suoi interessi: dinamica mentale, Eft, Reiki, Vivation, astrologia psicologica (!?!), Pranic Healing, Transurfing, Medicina Energetica… ma sono tutti argomenti in cui sono ignorante.
Molto ok, invece, dal mio punto di vista, il master in Plant-Based nutrition alla fondazione di T. Colin Campbell, uno dei miei miti.

Sebbene da quanto scriva sembra che io giudichi in modo negativo il libro, non è affatto vero: ripeto, è una buona introduzione al crudismo, sono contenta di averlo letto e ho già provato un paio di ricette.


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