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Tutti i nodi ferroviari vengono al pettine

Creato il 12 dicembre 2014 da Giorgiocaccamo
Tra le peggiori linee d’Italia è sicuramente la linea Siracusa-Gela che collega due Province importanti, lunga 181 km, ma ancora non elettrificata e a binario unico e che vede, soprattutto, un solo treno diretto collegare le due città. Il numero di pendolari che frequentano questi treni inevitabilmente continua a calare, sono circa 500 al giorno di cui il 95% si muove da Modica-Pozzallo a Siracusa e viceversa. Solo nell’ultimo biennio i treni soppressi sulla linea sono stati 14. Lo stato dei treni è mediocre mentre i servizi igienici nelle stazioni sono stati chiusi, salvo qualche rara eccezione dove il servizio è gestito dal Comune in collaborazione con il bar di stazione come nel Comune di Vittoria. Le biglietterie nelle stazioni sono del tutto scomparse se si fa eccezione per le stazioni di Siracusa e Gela, con l’ultima recente chiusura di quella di Modica. Infine è da rilevare come gli attuali tempi di percorrenza dei treni in questa linea, siano addirittura superiori a quelli di 20 anni fa malgrado siano pochissimi i treni che la percorrano e siano stati realizzati interventi di miglioramento dell'infrastruttura. In più i treni circolanti tra Modica e Gela molte volte sono sostituiti interamente o parzialmente (solo per un tratto intermedio) da bus, quindi le coppie circolanti che dovrebbero essere 4 (minimo storico) per gran parte dell'anno si sono ridotte a 3.
Tutti i nodi ferroviari vengono al pettine
Rapporto "Pendolaria 2014" di Legambiente. Le peggiori dieci linee ferroviarie per pendolari d'Italia. Al numero 4, così come testualmente qui sopra, c'è la Siracusa-Ragusa-Gela. Non c'è molto da dire, purtroppo. Le cose stanno come le spiega Legambiente. Io dico solo che su quella linea, nel tratto ragusano, ho viaggiato un paio di volte, ai tempi della scuola, per qualche piacevole gitarella. Perché il grande pregio di quella tratta è che attraversa paesaggi suggestivi e in alcuni punti, tra Modica e Ragusa soprattutto, è un gioiello di ingegneria, tra gallerie, avvitamenti, dislivelli arditi. Bella davvero.
A proposito di servizi igienici: alla stazione di Ragusa fotografai una ventina d'anni fa la triplice insegna all'ingresso della toilette. C'era quella ufficiale, asettica, blu, con le sagome e su scritto "wc". Poi una meno recente, "bagni". E soprattutto la più bella, vagamente liberty, da primo Novecento: "cessi". Ecco, mi pare che le condizioni generali della ferrovia iblea vadano indietro, proprio come i wc che tornano a essere cessi.
Tutti i nodi ferroviari vengono al pettinePeccato. Su quella linea si erano riposte parecchie speranze, anche in chiave turistica (nell'attesa, peraltro, di vedere ancora completata pure l'autostrada Siracusa-Gela). I rimpalli di responsabilità tra Ferrovie dello Stato e Regione Siciliana hanno fatto sì che sostanzialmente si avviasse verso il fallimento quella bella iniziativa che era il "Treno Barocco", un viaggio slow in mezzo alle terre dell'Unesco. L'iniziativa era stata anche selezionata nell'ambito di Maratonarte nel 2008: il testimonial era Luca Zingaretti e dal 2 marzo al 28 settembre di quell'anno si poté viaggiare gratis lungo quella linea con fini turistici. Quel progetto costò 354mila euro.
Quando ero piccolo mi colpì una frase letta su un catalogo Lego: ogni città che si rispetti ha la sua stazione dei treni. Avendo visto in che stato versavano le ferrovie dalle mie parti, ed essendo un patito dei mattoncini, mi vennero molti dubbi... E pensare che se non ci fosse stata la stazione a Modica, non potrei vantarmi di essere compaesano di Salvatore Quasimodo. Nato a Modica solo per caso, figlio del capostazione Gaetano, siracusano.

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