Tutti i preziosi libri e documenti di Isabella di Castiglia e Cristoforo Colombo, a Siviglia
Da Rottasudovest
Rinata a nuova popolarità, grazie alla serie televisiva Isabel, la regina
Isabella di Castiglia è una delle grandi riscoperte spagnole del 2013. Se nella sua Castiglia natale sono nati itinerari ad hoc, per ricordare la sua vita, se
Granada ha studiato visite guidate per ricordare la sua presenza in città dopo
la Reconquista, Siviglia punta tutto sulla sua eredità culturale e storica,
all'essere stata la città in cui Isabella e Fernando hanno a lungo soggiornato,
per mettere in ordine le cose del sud, e da cui è partita la conquista delle
Americhe.
Il fulcro della presenza di Isabella nel capoluogo andaluso è la Biblioteca
Capitular Colombina, come ricorda oggi la sezione andalusa di ABC. E' una
Biblioteca che si trova nel centro storico, in calle Alemanes, ai piedi della
Giralda, generalmente ignorata dai turisti, attratti più facilmente dal vicino
Archivio delle Indie o dalla Cattedrale. Però, se si è appassionati di storia
spagnola e si vuole conoscere una Siviglia un po' insolita, è una bella
occasione.
Nella biblioteca ci sono numerosi documenti che sono preziosissimi, per essere i
primi al mondo nel loro genere.
Per esempio, uno degli eventi più importanti del lungo regno di Isabella è la
scoperta dell'America. Nella Biblioteca sivigliana ci sono numerosi documenti
che testimoniano la preparazione del viaggio di Cristoforo Colombo e la
conquista dell'Impero. Un vero e proprio gioiello è il Libro delle profezie,
appartenuto all'ammiraglio genovese, il cui titolo originale è Profecías que
junto el Almirante Don Christóval Colón de la recuperación de la Santa ciudad
de Hierusalem y del descubrimiento de las Indias, dirigidas a los Reies
Catholicos; è un manoscritto dell'inizio del XVI secolo, copiato da varie mani,
tra cui Cristoforo Colombo e suo figlio Hernando. Conservata anche la prima
lettera scritta da Cristoforo Colombo ai Re Cattolici, per raccontare cosa aveva
visto. Come dice la direttrice della Institución Colombina Nuria
Casquete de Prado Sagrera all'ABC, "questa lettera divenne molto famosa e
circolò in tutta Europa, fu pubblicata in diverse lingue ed è stata una specie
di best-seller del 1493. Inoltre è il primo libro sull'America, dato che
racconta la sua scoperta". "La curiosità dell'incisione è che,
all'essere italiano, chi rappresenta è Fernando e non Isabella la Cattolica,
perché Fernando era il vicino. Nell'incisione è anche presente l'immagine di
Colombo e delle tre caravelle, ma, soprattutto, riproduce una delle prime
rappresentazioni degli indigeni americani. Nella lettera, l'ammiraglio descrive le molte
isole che credeva di aver scoperto nelle Indie" scrive il quotidiano
spagnolo.
Bisogna spostarsi all'Archivio della Cattedrale di Siviglia, per ammirare un
timbro di piombo dei Re Cattolici. E di nuovo documenti sulla scoperta
dell'America. L'Historia rerum ubique gestarum di Papa Pio II, stampato a
Venezia nel 1477 e l'Imago mundi di Pedro de Ailly, entrambi con note a margine
di Cristoforo Colombo. Note a margine del genovese anche su un'edizione
fiamminga del Milione di Marco Polo, e una Storia Naturale di Caio Plinio
Secondo stampata di Venezia.
Ma non è solo la scoperta dell'America. La Biblioteca conserva anche la prima
Grammatica castigliana, scritta da Antonio di Nebrija e dedicata alla regina.
Poi c'è l'intera biblioteca di Hernando Colombo, oltre 6000 titoli dei
15mila che lasciò alla sua morte.
La visita alla Biblioteca è
impressionante: le sue librerie e quelle dell'adiacente Biblioteca
dell'Arcivescovado occupano per 5mila metri lineari.
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