A tavola tutti insieme!
Sono già sul bus che mi riporta a Bangkok ma non ho affatto sonno, complici le emozioni provate in questi pochi giorni lontano dal caos e dall’inquinamento della capitale tailandese. Oggi, visto che io e Noom saremmo ripartiti, è stata l’occasione per grandi e bambini di fare festa: niente scuola, niente lavoro. Intorno alle 10 sono iniziati ad arrivare i primi amici. Le donne da una parte a parlare, gli uomini dall’altra a fumare, i bambini tutto intorno a giocare scatenati.
Con l’arrivo delle ultime persone si inizia anche a sentire la necessità di mangiare: qui il pasto è condivisione in tutti i sensi. Si condivide la tavola dove si appoggiano le pietanze e ci si siede. Si condivide il cestino del riso e i piatti contenenti le diverse pietanze dai quali, con le mani, si attingono i bocconi senza formalizzarsi troppo. Si condivide quello che la terra mette a disposizione.
In realtà non c’è molto, non erano previste così tante persone ma non importa. Di riso ce n’è in abbondanza e la cosa che conta più di tutte è trascorrere qualche ora insieme. Della preparazione del pranzo al rimettere a posto ad ognuno il suo compito.
Preparazione del pranzo
Non c’è antipasto, primo, secondo, contorno e dolce; non ci sono tovaglie di lino, porcellane finissime e posate d’argento; non ci sono sale imbandite e cerimoniali da seguire. Ci sono sorrisi e sguardi imbarazzati perchè comunicare con me è difficile ma la voglia è tanta.
Quando si dice appena raccolto: cocco fresco
Ora sono sulla strada che mi riconduce a Bangkok, 12 ore di autobus. Un braccialetto in più al polso (benedizione della mamma di Noom per accompagnare il nostro rientro a Krung Thep Maha Nakhon - กรุงเทพมหานค) e un tramonto che mi ricorda nostalgicamente i campi della Valtiberina. Meglio riposare. Domani si lavora!
E voi, la pensate come S. Smith?
Non ho nessuna propensione per la campagna: è una sorta di tomba salutare
Sydney Smith