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Tutti mi danno del bastardo – Nick Hornby

Creato il 05 febbraio 2014 da Linda Ferrando

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Mi chiedo spesso se ci sia un confine tra libri Veri e robaccia passata per libro pur di guadagnarsi due soldi. Ognuno di noi ha dei criteri di scelta e ogni volta che si reca in libreria o che naviga su Amazon nella sezione e-book tende automaticamente a eliminare dalla vista certi libri e a interessarsi di altri. C’è chi viene attratto dall’ultimo di Fabio Volo o dai romanzetti semi-erotici tanto in voga ultimamente, e chi passa in rassegna solo i classici, o i gialli, o le nuove uscite, e così via. Non posso quindi che ammettere che la scelta di un libro sia del tutto soggettiva e che, per fortuna, non siamo tutti uguali e il mercato del libro al giorno d’oggi ci offre tutto e di più.

Se è vero però che è libro ogni volume pubblicato con l’intento di trasmettere una storia o certe nozioni al lettore, allora come può essere definito un puro progetto commerciale di 65 pagine? E non mi rieferisco certo solo alla lunghezza del volume, ho letto splendidi libri di circa un centinaio di pagine (tanto per citarli, tutti quelli di Maxence Fermine), quanto all’assoluto NIENTE che hanno all’interno questi surrogati di romanzi.

Mi riferisco a Tutti mi danno del bastardo di Nick Hornby, autore che ho amato alla follia per la sua irriverenza e il suo humour nei precedenti romanzi. In pratica narra una storia nonstoria che avrei apprezzato al massimo in una raccolta di racconti; senza capo nè coda si legge in mezzora e non lascia assolutamente nulla. Perché non sviluppare un po’ di più il personaggio e portare il tutto ad un livello un pochino più alto? Fretta di consegnare all’editore? Non so, si salva giusto per qualche frecciatina e battutina in pieno stile Hornby ma non ne vale la pena. Evitate e risparmiate 2,99€ di e-book!

Voto: ★★✰✰✰

♫♪ Love Island – Fatboy Slim

Non aveva mai capito le polemiche sugli sms come mezzo per comunicare l’interruzione di un affaire sessuale, soprattutto se di quella durata e intensità. E non solo li giustificava quando era lui a mandarne, gli sarebbe stato bene anche riceverne. Gli sms erano puliti puliti e inequivocabili, e non serviva guardarsi negli occhi.

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