Siete pronti, siete caldi? Avete preparato plaid e tanto caffè per resistere alla maratona-serata? Gli Oscar 2015, gli 87esimi, stanno per arrivare. Domenica 22 febbraio è la data fatidica per tutti i fans cinematografici.
Verranno decretati i
migliori film dell’anno, così come gli attori, gli sceneggiatori, i costumisti, gli animatori, i direttori della fotografia e molti altri ancora. Una festa del cinema a cui non si può dire di no.Buone notizie per tutti gli appassionati. Quest’anno la lunga maratona andrà in onda in contemporanea, sia su Sky Cinema, sia su Cielo TV (canale 26 del digitale terrestre, 126 della piattaforma Sky, 19 della piattaforma TivùSat).A presentare la 87esima cerimonia di consegna degli Oscar ci sarà Neil Patrick Harris, alla sua prima volta. Al Barney di "How I met Your Mother" adesso mancano solo i Grammy da presentare, dopo aver condotto sia gli Emmy Awards che i Tony (Oscar del teatro). Sarebbe potuto essere anche in concorso, per la sua prova da non protagonista in Gone Girl, ma è rimasto fuori.Ecco alcune delle nomination più attese ed importanti della serata:MIGLIOR FILMSi contendono l’ambita statuettaAmerican Sniper, Birdman,Boyhood,Grand Budapest Hotel, The Imitation Game,Selma,La teoria del tutto,Whiplash.
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTASteve Carellper Foxcatcher; Bradley Cooperper American Sniper; Benedict Cumberbatchper The Imitation Game; Michael Keatonper Birdman; Eddie Redmayneper La teoria del tutto.MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTAMarion Cotillardper Due giorni, una notte; Felicity Jonesper La teoria del tutto; Julianne Mooreper Still Alice; Rosamund Pikeper Gone girl – L’amore bugiardo; Reese Witherspoonper WildNessun attore o film italiano quest'anno in gara. Se ricordate bene, l'anno scorso tenne alto l’onore del Paese “La Grande Bellezza“. In ogni caso, una rappresentante dell’Italia sarà certamente seduta in platea al Dolby Theatre di Los Angeles. Si tratta della costumista Milena Canonero (già vincitrice di tre Oscar per Barry Lindon, Momenti di gloria e Maria Antonietta), che ha curato l’abbigliamento degli interpreti di Grand Budapest Hotel.L’Oscar, si sa, rimane uno dei più grandi obiettivi da conquistare nella carriera di tutti coloro che si cimentano nel grande mondo del cinema.
CURIOSITA'
Ma vi siete mai chiesti da dove nasce quella tipica forma? Chi c’è dietro quel volto serio e quella spada minacciosa? Come mai si chiama Oscar? E chi possa essere questo "famosissimo" Oscar?
La vera storia dietro alla statuetta si snoda in due posti molto diversi tra loro: Los Angeles, più precisamente Hollywood, e le provincie settentrionali del Messico.Tutto risale all'anno 1927 in una location nel pieno centro di Los Angeles: la sala da ballo Crystal del Biltmore Hotel. Una sera l’intera sala era stata prenotata da un gruppo di stimati professionisti e imprenditori locali che avevano costituito una nuova associazione corrispondente al nome di Academy of Motion Picture Arts and Sciences o AMPAS.Tra i suoi membri spiccano grandi nomi del cinema come Harold Lloyd,Mary Pickforde Douglas Fairbanks tra gli attori, Cecil B. DeMille, Fred Niblo e Raoul Walsh tra i registi, i fratelli Warner, Lasky, Mayer della MGM e Irving Thalbert tra i produttori.Al centro della loro discussione c’è l’istituzione di una nuova cerimonia di premiazione, annuale, per i migliori rappresentanti del cinema americano. Una volta che tutti furono d'accordo, dovettero affrontare la parte creativa di questa cerimonia. Cedric Gibbons, art director della MGM, anch’esso membro dell’AMPAS ebbe un'idea che tutti ritennero "perfetta": la sua idea è quella di un uomo, un cavaliere, dallo sguardo fiero con in mano una spada da crociato.Gibbons torna a casa felice e l’indomani parte alla ricerca del volto perfetto. Vuole un vero uomo, magari un ex combattente, uno non solo con un viso virile ma anche con un corpo scolpito, scultoreo, ma non riesce a trovare nessuno che vada bene, che risponda a tutte le sue richieste.Dopo vane ricerche e pronto a mollare il progetto, l’attrice messicana Dolores del Rio (sua futura sposa), gli presenta quello che potrebbe essere l’uomo ideale. Si chiama Emilio Fernandez ed è anch'esso messicano, arrivato da qualche anno in America.Emilio Fernandez lascia di stucco Gibbons che chiama Stanley per comunicargli che hanno trovato il modello. La prima risposta di Emilio Fernandez di posare nudo per Gibbons è un secco no, ma in seguito, grazie all’intercedere di Dolores Del Rio, Emilio acconsente. Fu così che Emilio Fernandez posò e diventò il volto di quello che diventerà l’Oscar.Comunque Fernandez è conosciuto all’interno del vasto mondo del cinema per ben altro. Beneficiò dell’epoca d’oro del cinema messicano sotto il governo Cardenas. Divenne sceneggiatore e regista e girò alcuni dei film più importanti e celebri della storia del Messico, tra cui Flor Silvestre e María Candelaria , il quale divenne il primo film messicano ad essere invitato a Cannes, dove vinse la palma d’oro.Altri importanti film da lui diretti furono Las Abandonadas, Bugambilia (sempre con Dolores Del Rio presente anche nei film precedenti), La Perla, Enamorada, Rio Escondido, Pueblerina (con Columba Domínguez sua moglie e musa) e Viva il generale Josè! (girato in America con Paulette Goddard).
Lavorò anche con alcuni dei più grandi registi del mondo, tra cui John Ford per il quale diresse alcune scene de La croce di fuoco, John Huston, per cui ritornò attore, quando la sua fama ebbe una flessione negli anni 60, nel film La notte dell’iguana, per poi diventare uno dei volti preferiti da Sam Peckinpah che lo utilizzò in Pat Garrett e Billy the Kid, Voglio la testa di Garcia e Il mucchio selvaggio.Diresse 43 film tra il 1942 e il 1979, scrisse più di 40 sceneggiature, è uno dei registi che ha più ispirato gli esponenti del cosiddetto Nuevo cine mexicano di inizio anni 90, fra cui Iñárritu, Cuarón e Carlos Carrera, fu ed è una vera leggenda. Eppure non riuscì mai a vincere l’Oscar. COME MAI SI CHIAMA OSCAR?
La prima a dargli questo nomignolo fu Margaret Herrick, bibliotecaria dell’Academy che vide in lui una certa somiglianza con suo zio Oscar. L’Academy non adottò il soprannome ufficialmente fino al 1939 ma già dal 1934 era riconosciuto come tale da molti, tanto che negli articoli di stampa del 1934 si parlava della statuetta vinta da Katherine Hepburn come dell’Oscar.COME E' REALIZZATA LA "FAMOSA" STATUETTA? - L'Oscar è realizzato in oro a 24 carati e ci vogliono 3-4 settimane per realizzarne 50 (dalla ditta R. S. Owens & Company a Chicago). Finora ne sono stati consegnati 2809 e il primo venne vinto da Emil Jannings, come miglior attore per The Last Command e The Way of All Flesh nel 1929. E’ alto 33 cm e pesa 3.6 kili.