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Tutto è politico, anche e soprattutto le manifestazioni studentesche!

Creato il 07 ottobre 2011 da Palotto

Tutto è politico, anche e soprattutto le manifestazioni studentesche!

Quanti problemi può creare la presenza di bandiere dei Giovani Comunisti ad una manifestazione di studenti incazzati con la Gelmini, in protesta per via dei tagli e degli accorpamenti, dello scippo di futuro e per le mancanze delle giunte locali nella cura degli edifici scolastici?
Se ci si trova ad Asti e anche se le bandiere sono solo tre, per giunta non sbandierate ma messe a mantello, evidentemente ciò crea molti problemi.

Ma perché verrebbe da chiedersi? Le manifestazioni sono di tutti quelli che con coerenza vogliono parteciparvi, la piazza è libera, da che è mondo e mondo quando forze politiche o sindacali, associazioni o movimenti aderiscono a manifestazioni gli organizzatori se ne rallegrano e ringraziano. E quei quattro straccioni dei Giovani Comunisti di Asti per giunta difendono con le loro idee e con la propria attività politica quotidiana i valori della scuola pubblica, della partecipazione giovanile nei più svariati meccanismi istituzionali e non, difendono il sacrosanto diritto all’indignazione e alla protesta, vogliono una scuola sicura e di pregio! Ecc… E poi hanno dimostrato un certo radicamento nelle scuole locali, hanno svolto inchieste, sostenuto proteste passate, aiutato i rappresentanti degli studenti ad organizzare manifestazioni e presìdi fornendo sostegno, materiali, possibilità di stampare volantini e avere un tetto sopra la testa per organizzare riunioni. Facendo tutto questo nel modo più naturale e disinteressato possibile.

Ma allora perché? Capirete, alla luce di questa seppur breve premessa, che di fronte alla esplicita richiesta di farci da parte, di non aderire come forza organizzata alla manifestazione, di (se possibile) nasconderci un po’, all’intervento di un rappresentante che dice “preciso subito che quelli con le bandiere con noi non centrano nulla, ci dissociamo da loro”… siamo stati piuttosto straniti, qualcuno anche deluso e arrabbiato. Da dire c’è che una rappresentante ci ha pubblicamente ringraziati, e per questo suo gesto delicato io, noi, la ringraziamo a nostra volta!

Io vi chiedo di abbandonare questo fondamentalismo bipartisan che io vedo in voi, cari rappresentanti. Così voi frammentate la protesta al suo interno, minandone le basi, e creiamo inutili scontri quando invece dovremmo unirci per riuscire a ribaltare questa situazione precaria. In una manifestazione di centinaia di studenti qualche bandiera di chi legittimamente e coerentemente vi desidera aderire e partecipare non può apparire come un egemonizzare la protesta, non può risultarvi scomodo al punto da toglierci il saluto e chiederci di autocensurarci. Semplicemente non è intelligente, non è giusto. E’ ora di rompere questo giochino, questo buonismo. Parliamoci chiaramente e parliamo chiaramente al mondo studentesco e oltre. Questa protesta ha una chiara connotazione politica, non partitica perchè è una manifestazione degli studenti ma i cittadini, i partiti e le associazioni che si riconoscono nei vostri valori di lotta devono potervi partecipare! Questa lotta ha dei destinatari precisi: Gelmini, Berlusconi, Tremonti, BCE, più in generale il neoliberismo che impone la svendita del pubblico in favore del privato, le amministrazioni locali che (per lo più di destra, la nostra città ben lo sa purtroppo) si dimenticano di adempiere al proprio compito di garanti della sicurezza degli studenti.
E’ naturale che la piazza sia di tutti, come spesso amate dire, anche di quegli studenti certamente non comunisti, probabilmente non di sinistra, che con un po’ di approssimazione si definiscono di destra, o “di nulla, orgogliosi di essere di nulla”. Ma se sono li e se gridano “Gelmini culo, dimettiti” e se ballano “Bella Ciao” evidentemente c’è qualche incoerenza, o contraddizione. E quale miglior modo di aiutarli a capire quale parte sociale culturale e politica difende davvero i loro interessi di giovani e studenti se non facendo chiarezza? E questa chiarezza io la chiediamo a voi, rappresentanti, e non c’è nulla di più lontano da questo tipo di chiarezza del vostro voler ripetutamente allontanare dai cortei di tutti una nostra presenza, minoritaria sui numeri dei manifestanti, discreta… ma appassionata e decisa, che può portare un contributo che non dovete sottovalutare!

Noi Giovani Comunisti di Asti, in quanto laboratorio politico giovanile interessantissimo, punto includente di riferimento, unica esperienza di aggregazione giovanile davvero attiva al momento in città, in sintonia perfetta con il vostro modo di intendere la scuola, pubblica, sicura, ben finanziata, di valore formativo ottimo, noi vi chiediamo un cambio di rotta rispetto a ciò che abbiamo visto fino ad oggi. Ne avremo tutti da guadagnare.

Smettiamo di essere provinciali, puntiamo ad una maggiore incisività nei nostri luoghi di lotta, costruiamoci il futuro!

Nicolò Ollino



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