Magazine Cultura
E' bello ricevere in dono un piccolo set per scrivere come si faceva in epoche lontane. Un set completo perfino di ceralacca per suggellare una missiva. Una boccetta d'inchiostro, diverse punte da applicare alla penna, tampone e carta sopraffina. La calligrafia è un'arte pressoché dimenticata, una di quelle belle cose che richiede tempo e dedizione, pazienza e passione, di conseguenza destinata in questo nostro tempo a ritagliarsi una timida nicchia da irriducibili (...sentirsi dire che vedendo il set in bella mostra in una vetrina qualcuno ha pensato esattamente a te, meglio ancora se si tratta di un bambino particolarmente sensibile). Non v'è stata civiltà del mondo antico che non abbia fatto di questa pratica un proprio fiore all'occhiello, dai greci agli egizi, dagli arabi alle splendide prove di calligrafia dell'estremo Oriente. A pieno titolo nel patrimonio umano e culturale mondiale. Calligrafia e arte della spada si somigliano. Nascono dall'armonia tra la forza del polso e il sentimento del cuore. (Anonimo) Se ci si addentra anche solo un po' in questo universo, si scopre che esistono associazioni e circoli culturali che promuovono la conoscenza di questa pratica, organizzando corsi e convegni. Se tanti storcono il naso dinanzi a ciò, ritenendo che in epoca di touchscreen sia anacronistico parlarne, è sacrosanto che si porti avanti l'idea che i più giovani possano ancora essere educati alla bella scrittura. Attraverso lo studio dei caratteri di un tempo e della loro riproduzione, si insegna qualcosa di fondamentale, oggi sempre più alla deriva: il gusto per il dettaglio, per la lentezza, assieme alla riscoperta del creare con le proprie mani. E se vogliamo essere più diretti: si può insegnare a impugnare una penna o a distinguere lo stampatello dal corsivo, aspetti della nostra comunicazione scritta che oggi sempre più sono trascurati perfino dagli insegnanti.
Potrebbero interessarti anche :