Che ne dite di conoscere un'altra delle firme presenti dentro a questo libro?
E' la volta di...Paola Cavallari!Il Rumore dei Tasti è lieto, lietissimo di presentarvi l'autrice del racconto: “L’alba dei sogni”. Quando hai capito che saresti diventato una scrittrice, o che avresti comunque amato scrivere, e com’è nata l’idea della storia presente in ‘Tutto il futuro del mondo’?L’ho sempre saputo, fin dall’adolescenza, anche se non avevo mai trovato il coraggio per cominciare davvero. È nato tutto per caso. Avevo appena finito di scrivere una favola per la mia nipotina e decisi di inviarla a un concorso nazionale molto importante. Vinsi. Da quel momento non ho più smesso di scrivere; poi sono arrivate altre soddisfazioni.Ho conosciuto la Società Arpanet grazie alla segnalazione di un’amica che aveva partecipato in passato a una loro iniziativa editoriale. Come vedi anche qui, il caso.Per rimanere inerenti al tema del ‘futuro’ avevo già in testa un racconto. Erano i giorni vicini alla tragedia di Lampedusa, il mare, i migranti e così ho fatto un salto generazionale, (anzi, più salti) e così ho immaginato che cosa doveva aver provato agli inizi del Novecento quel bambino partito dalla sua Calabria insieme ad altri suoi connazionali, stipati come animali senza più un’anima sulle navi dei migranti, diretti verso il sogno americano.Che consigli daresti agli esordienti?
Il mio consiglio è di avere molta pazienza, essere tenaci, umili, e scrivere ogni giorno. E leggere, leggere, leggere tanto; ma di non farsi troppe illusioni. Gli scaffali delle librerie sono pieni dei soliti nomi noti al grande pubblico, e qui c’è da fare un distinguo, a seconda se si vuol perseguire quest’arte per pura passione o se la si vuol scegliere come la propria professione. Affidarsi a una casa editrice onesta è importante, ma è la promozione la parte più delicata e molto dipende dall’intraprendenza dell’autore. Personalmente scrivo per hobby, soprattutto fiabe e poesie, le mie preferite, anche se non disdegno altri generi letterari. La scrittura è terapeutica, molto più efficace di una seduta psicanalitica. Lo faccio prima di tutto per me stessa, al di là di ogni velleità letteraria. Scrivo soprattutto quando ne ho voglia e solo quando ho qualcosa da dire. Scrivo per fermare l’attimo di un pensiero, di un’emozione che, se non fissati all’istante, svaniscono come in un sogno. Scrivere è passione, è un’arte. Quindi, manifestazione dello spirito, voce dell’anima e non può rispettare tempi o essere soggetta a costrizioni altrui.
Parli di autori (noti e meno) e di scaffali pieni… le tue letture preferite?
A parte l’horror e il noir (non fanno per me!) leggo un po’ di tutto. Il genere comunque che preferisco è il fantasy. Il mio autore preferito: Hemingway, mi ha sempre affascinato per la sua prosa essenziale. Come autore italiano: Erri De Luca.
Torniamo a te… Il commento più bello che hai ricevuto da un lettore?
Riuscire a trasmettere delle emozioni!
Il prossimo libro-racconto che scriverai parlerà di...?
Vita. Ovvero, il punto di vista di un albero.
Alla prossima, allora! :-D