Video still daDer Kleinere RaumCristóbal León & Joaquín Cociña
Per ora, visto che dobbiamo concludere questo post in qualche modo, parliamo dell’Euro. Non sono io infatti l’unico che deve vedersela con la depressione, ma l’intero paese che coi conti in rosso e le tasche al verde rischia di andare in bianco, traducendo finalmente i colori araldici dello stendardo nazionale in una concreta profezia socio-esistenziale. Il Fesso D’Arcore che, come certi cattivi di Hollywood alla Vincent Price, non muore mai e continua a sghignazzare dal suo sarcofago con l’aria condizionata, l’ha detto chiaro e tondo: «L’euro non convince…». Ora ho capito il problema dell’Italietta, condannata a far compravendite con una moneta poco convincente, invece di tenersi agganciata la vecchia Lira, che con quel nome ricordava Nerone intento a strimpellare osservando le miserie dei suoi abbrustoliti concittadini.
Ammettiamo pure che il Fesso d’Arcore nella sua bollita demenza sia ormai in grado di profetizzare come la Pizia apollinea che si anabolizzava masticando l’alloro: si sa che il completo oblio della ragione porta l’idiozia ad illuminarsi con sprazzi di imbecillità quasi geniale. Eliminiamo l’Euro, ma con cosa lo sostituiamo? Alla vecchia Lira è meglio non tornare, una moneta che ormai si usa solo in Turchia. A questo punto ognuno direbbe la sua. Il PdL proporrebbe la Gnocca d’Oro, moneta solida, legata a uno dei valori più antichi del mondo roba da fare invidia anche alla Bundesbank. La Lega certamente proporrebbe il Durone di piombo, recante l’effige di Umberto da Giussano che mostra il dito medio a Barbarossa (o era Barbapapà?). Il PD proporrebbe Il Giaguaro, valuta amichevole e provvidenzialmente smacchiata a cura della Segreteria, già pronto lo slogan: «Il PD è l’amico del Giaguaro» che rassicurerà i mercati (specialmente quelli ortofrutticoli che riscontreranno un aumento nelle vendite di pomodori da lanciare).
Io per parte mia ho una modesta proposta. Mettiamo come valuta nazionale la Noia, l’Italia ne è una grandissima produttrice: basta accendere la TV se non ci credete. In più sarebbe una valuta che tutti vorrebbero spendere (chi vorrebbe tenersi della noia a casa? Uno le noie al massimo la vuole sbolognare tutte agli altri) con ovvio beneficio dell’economia. Certo rimarrebbe il pericolo dell’inflazione, specialmente se Vespa e Ferrara continuano a produrre alacremente sui livelli attuali. Non ho dubbi che comunque la noia avrebbe un enorme successo in Italia, anzi a dire il vero lo sta già avendo. L’unica cosa che mi chiedo è come potrebbero reagire i mercati esteri. Checché se ne pensi nel mio paese, la noia non è poi così popolare dappertutto…