Possiamo dircelo tante volte e continuare a sognare oppure rassegnarci del fatto che esistono alcune parti d'Italia più nord europee di altre. Con una marcia in più.
Ma dal cielo non piove nulla di diverso che in altre parti d'Italia, semplicemente in quelle zone si pensa e si realizza.
In Trentino è nato il primo esempio di società mista pubblico-privato con l'obiettivo di fornire l'accesso ad Internet in banda larga. Trentino NGN è una società tra Provincia Autonomia di Trento, Telecom Italia, MC-link e Finanziaria Trentina. Obiettivo della società sarà quello di portare la fibra ottica al 60% dei trentini entro il 2018, investendo circa 160 milioni di euro.
Il restante 40% di copertura sarà a carico di Trentino Network, società della Provincia.
La connessione a banda larga avrà un impatto notevole più per le attività accademiche, amministrative, commerciali e industriali che per le abitazioni.
E' probabile che nasceranno altre isole felici italiane sull'esempio del Trentino, ma come sempre accade il resto dell'Italia è su un altro binario e viaggia a tutt'altra velocità.
Il progetto di Trentino NGN è un punto di riferimento importante anche per l'accordo trovato tra le parti. Questi accordi spesso falliscono perchè è difficile trovare un punto d'unione tra l'obiettivo di capillarizzazione del servizio del pubblico e il minimo investimento con il massimo profitto del privato. In trentino NGN, MC-link e la Finanziaria verseranno contanti per avere una quota nella nuova società, mentre Telecom Italia parteciperà alla capitalizzazione conferendo il diritto di uso delle infrastrutture civili necessarie per la posa delle fibre. Telecom ha inoltre l'opzione futura di acquisire la maggioranza di Trentino NGN apportando al capitale la propria rete in rame.
Il nuovo Governo è riuscito a sbloccare fondi europei che rischiavano di andare perduti per mancato utilizzo, ma l'obiettivo voluto dall'Agenda Digitale Europea di dare la banda larga almeno al 50% della popolazione entro il 2020 rimane lontanissimo.
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