Quante curiosità, usi, leggende sono legate alle noci, frutti sentinella dell'autunno?
Queste sono le prime noci cadute nel nostro campo, ancora racchiuse nel mallo verde che aspetta di essere asciugato dal sole per rilasciare i gusci legnosi.
Astringenti, toniche, disinfettanti, cicatrizzanti, regolatrici del livello di zucchero nel sangue e della pressione, il loro nome significa "ghiande di Giove". Appartengono, infatti , alla famiglia delle Juglandacee e aprono il ciclo dei frutti secchi della stagione autunnale. Le noci, come le mandorle e le castagne, sono state per anni un prezioso nutrimento per le popolazioni della montagna, definite pane dei poveri.
Veri e propri serbatoi di grassi insaturi, vitamina E, acido folico e magnesio, il loro consumo equilibrato è anche utile contro i dolori mestruali, mentre il decotto di foglie è un coadiuvante nella cura del diabete, della gotta e dell'obesità, senza dimenticare che l'olio estratto dal mallo verde protegge la pelle dalle scottature dei raggi solari.
Nell'antica Roma l'albero di noce era sacro a Giove, re degli dei, forse per via della maestosità che lo caratterizza. Il noce cresce, infatti, isolato dalle altre piante a causa di una sostanza, la juglandina, che viene secreta dalle radici e dalle foglie e che distrugge la vita delle altre piante.
In noce fu trasformata Caria da Dioniso e di legno di noce era il tempio eretto ad Artemide Cariatide che tramandò la storia della sventurata fanciulla. Sulle colonne di quel tempio furono scolpite figure femminili che presero il nome di cariatidi, termine in uso nell'architettura e nella storia dell'arte.
I fiori dell'albero, originario dell'Asia minore e molto diffuso in Italia e in Europa, sono di genere femminile o maschile. Da essi si genera il frutto, una drupa composta da un mallo carnoso e da un endocarpo legnoso che contiene il gheriglio, formato da due parti simmetriche.
Per ottenere un gheriglio intero basta lasciare le noci da sgusciare a bagno in acqua salata per una notte.
Ma le noci sono anche le protagoniste di leggende nate nel Medioevo. Secondo la teoria della signatura la somiglianza del gheriglio con gli emisferi cerebrali, percorsi da scissure e solchi, riteneva le noci capaci di curare le malattie del cervello. Sotto gli alberi di noce si credeva si tenessero i raduni di streghe che danzavano macabramente con il demonio, soprattutto la notte di San Giovanni Battista.
Il noce di Benevento spargeva la sua fama sinistra ben oltre i confini locali e sin dall'antichità si narrava di riti pagani che si tenevano sotto le sue fronde. Le seguaci della dea Diana e della sua sacerdotessa Dianara svolazzavano nel cielo buio fino ad arrivare all'albero maledetto.
A Roma la chiesa di Santa Maria del popolo, si dice fosse stata costruita su un luogo dove era cresciuto un noce frequentato da diavoli e figure infernali. E che dire del detto umbro: " Salvati dall'ombra della noce e dalle femmine di Ocosce"? L'ombra del noce tra gli agricoltori pare sia particolarmente controindicata in caso di sudorazione estiva, perché provoca un abbassamento consistente della temperatura rispetto a quella dell'ambiente circostante, provocando malanni. Il riferimento alle donne della località situata nel comune di Cascia, non fa che mettere in guardia da un comportamento apparentemente accogliente, ma in realtà pericoloso.
Una leggenda slava, invece, narra di come durante il diluvio universale le persone virtuose fossero state tratte in salvo riparate dentro un guscio di noce. Anche nelle fiabe le noci hanno un significato positivo, di apportatrici di tesori o di oggetti benefici. In una favola di Andersen, Mignolina ha come cullaun guscio di noce.
Altri detti e proverbi : "Noci e pane mangiare da cani, pane e noci mangiare da sposi" , stanno a indicare che l'accoppiata mangereccia deve prevedere il pane in quantità maggiore delle noci; mangia noci è colui che parla male sempre di tutti, Santa Croce la pertica sulla noce e non farsi schiacciare le noci in testa sono proverbi di facile comprensione.
Sognare le noci è segno di ciò che deve essere scoperto per poterlo utilizzare.
In letteratura tutti ricorderanno il miracolo delle noci raccontato da Fra Galdino, il frate cercatore dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni che incontra Lucia e la madre Agnese; nell'Eleganza del riccio di B. Muriel la raffinata portinaia Renée insegna a stendere sul tavolo una tovaglia anche per mangiare una noce.
Noce, Noci, del Noce e simili sono cognomi diffusi in Italia soprattutto nelle regioni del centro sud e nel bresciano. Noce viene utilizzato anche come nome proprio femminile. Noci è poi il nome di un comune della provincia di Bari e Noce è frazione di Zeri in provincia di Massa Carrara, nonché il nome di un affluente del fiume Adige.
Feste delle noci. Ci sono località dove le noci sono così abbondanti e rinomate da essere protagoniste di feste e sagre: a Sant'Antimo (NA) la sagra della noce organizzata da vent'anni dalla Pro Loco si tiene domani 2 ottobre, ugualmente avviene a Motta Camastra (ME), a Saludecio in Valconca, provincia di Rimini, l'appuntamento della festa secolare è per il 9 ottobre prossimo, mentre a Sant'Antonio Arcella (PD) la sagra si è tenuta con successo i primi giorni di settembre.
Usi e ricette. Il mallo delle noci è molto ricco di tannino, usato per tingere stoffe, mobili e, nel medioevo, impiegato come inchiostro per scrivere. In cosmetica le foglie macerate in mezzo bicchiere di aceto rosso scuriscono i capelli e le foglie lasciate in acqua per dieci minuti sono efficaci nei piediluvi.
è il liquore ottenuto con le noci acerbe raccolte il 24 giugno festa di San Giovanni Battista, tagliate a pezzetti e tenute a bagno nel vino bianco e acqua per 40 giorni. La dose è di 2 kg di noci per 5 litri di liquido e ½ kg di zucchero. Trascorsi i 40 giorni si aggiunge alcool per alimenti e, una volta filtrato, il liquore va fatto riposare al buio per un altro breve periodo e poi può essere consumato.
Con foglie e germogli macerati nell'alcool si ottiene il vino di noci.
Ottime nelle torte, nei biscotti, nelle salse per condire o farcire la pasta, le noci sono protagoniste dei piatti di Natale, tritate unite a cioccolato, mele, cannella e alchermes: sono le componenti dei mostaccioli, delle tòrte a forma di strudel, dei maccheroni dolci.
Infine una ricetta semplice e gustosa: il pane di noci.
Ingredienti:500 gr di farina, 30 gr lievito di birra, 1 cucchiaino di zucchero, 1 bicchiere di latte tiepido, un pizzico di sale, 100 gr di burro e 100 gr di gherigli di noci.
Preparare la farina in una terrina, fare un incavo nel mezzo e spezzettare il lievito: impastare un panetto di pasta con zucchero, un pò di latte e un pò di farina.lievitare per altri 40 min.
Coprirlo e lasciarlo lievitare in luogo caldo per 15 min.
Fare delle incisioni a forma di rombo sulla superficie e mettere il pane in forno caldo sul piano di mezzo.
Tempo di cottura : 45 minuti a 200°.
Non tagliare il pane prima che si sia raffreddato.
Quindi aggiungere il resto del latte, il sale, il burro morbido a fiocchetti e le noci tritate grossolanamente a coltello: impastare tutto insieme prendendo la farina dall' esterno all'interno e lavorare energicamente finchè la pasta non si staccherà dal recipiente.
Lasciar lievitare per 1/2 ora al caldo.
Riprendere la pasta, dare la forma a palla, adagiare su una teglia unta (o con carta forno) facendola