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Tutto Le Monde è paìsi

Creato il 13 marzo 2012 da Giorgiocaccamo
Macché fuga dei cervelli. Chi lascia l'Italia per andare all'estero in realtà fa il "testimonial" per il suo Paese. Questo almeno secondo l'assessore regionale ai Beni culturali e all'Identità siciliana, Sebastiano Missineo. Tutto nasce da un reportage del quotidiano francese Le Monde a firma Fabienne Darge, pubblicato a febbraio ma di cui si sta parlando molto in questi giorni, dopo che è stato rilanciato dalla stampa italiana.
Tutto Le Monde è paìsi Darge raccontava la storia di Emma Dante, la drammaturga palermitana più famosa in Francia, ma discretamente ignorata a casa sua. Il fatto che "La" Dante (l'utilizzo dell'articolo è nell'originale francese non se la prenda con me, ministro Fornero, ndr) possa diventare una "martire culturale" è preoccupante. Il problema vero è che Palermo e la Sicilia in generale «non sempre nutrono i propri figli, non permettendo all'arte e alla cultura di svilupparsi». A Emma Dante sicuramente non dispiace avere successo all'estero, peraltro è la sua città natale a non darle spazio, nel resto della Sicilia i suoi spettacoli trovano spesso ospitalità. Cosa dovrebbero dire allora tutti gli artisti e autori siciliani meno noti che lavorano in silenzio e magari non riusciranno mai a dirigere una prima della Scala?
Le Monde attacca direttamente le istituzioni siciliane, «nemiche della cultura». E così sono arrivate le risposte delle autorità chiamate in causa. Quello che mi ha colpito è che la prima reazione non è stata dell'assessore Missineo, come sarebbe ovvio aspettarsi. Il primo a indignarsi è stato il suo collega Daniele Tranchida, assessore al Turismo. Non solo perché ha pensato che così si oscuri il nome della Sicilia e il suo appeal turistico, ma proprio perché la notizia l'ha tirata fuori - tardivamente - un osservatorio sull'immagine dell'Isola all'estero. Colpito nell'orgoglio, Tranchida non si è preoccupato molto della "fuga culturale dei cervelli", piuttosto ha rilanciato è ha definito «anacronistico, ingeneroso e superficiale» l'articolo di Darge, invitando poi i giornalisti francesi a venire in Sicilia e valutare dal vivo il lavoro delle istituzioni regionali in materia di cultura e turismo. Temerario, l'assessore Tranchida: io ho qualche dubbio che i francesi troverebbero tutto in ordine, dato lo stato d'abbandono di molti siti archeologici e turistici, oppure per gli scempi edilizi che hanno violentato ( e mica smettono...) il territorio siciliano.
Tutto Le Monde è paìsi Ma la questione è prima di tutto culturale, nonostante l'immediata levata di scudi di Tranchida. Ecco che dunque rientra in scena Missineo. Che liquida il tutto con i "soliti luoghi comuni". Sarà, ma oltre a Le Monde, anche un altro autorevole giornale francese, Libération, lamenta il mancato sostegno della Regione a importanti manifestazioni artistiche e culturali. Dalle pagine del quotidiano socialista è Mimmo Cuticchio, storico interprete del teatro dei pupi, a denunciare l'assenza delle istituzioni siciliane nella promozione di un'arte che l'Unesco ha riconosciuto come patrimonio non materiale dell'umanità. Missineo ha replicato così:
«È vero che ci sono artisti siciliani che sono stati costretti a espatriare, però mi piace pensare che la loro non sia una "fuga culturale dei cervelli", piuttosto che siano i testimonial dell'arte siciliana nel mondo»
Così va a finire che magari si mandano ai giornali comunicati stampa che esaltano le gesta dei siciliani all'estero ma non si permette a questi espatriati, anzi "testimonial", di esprimere a casa loro il proprio valore artistico. L'assessore però ha rassicurato: si sta lavorando perché nel 2019 Palermo diventi la capitale europea della cultura e per far iscrivere nel patrimonio dell'umanità il percorso arabo-normanno del capoluogo. Speriamo che nel 2019 ci siano ancora tutti gli altri siti patrimonio dell'Unesco...

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