Abbiamo provato il racing game che accompagnerà il lancio di PlayStation 4
Qui a Colonia, alla Gamescom, abbiamo avuto la possibilità di passare del tempo insieme a DriveClub, il racing game "sociale" realizzato dai ragazzi di Evolution Studios (MotorStorm vi dice qualcosa?) che accompagnerà il lancio di PlayStation 4 e che verrò rilasciato gratuitamente a tutti i possessori di PlayStation Plus in forma ridotta, "Content Limited", ma che non andrà ad intaccare la sostanza del titolo, visto che all'appello mancheranno solo delle vetture e dei tracciati, e non le modalità di gioco.
Chiunque volesse può comunque fare l'upgrade per avere il pacchetto totale, ma in buona sostanza tutti coloro che acquisteranno la nuova console Sony potranno provare DriveClub. La presentazione a porte chiuse ha ricapitolato un pò tutte le informazioni rilasciate sinora, mettendo il focus sull'aspetto social della competizione, da intendere tanto come condivisione della propria esperienza di gioco, quanto nell'ottica della voglia di rendere tangibile l'affiliazione del giocatore ad una squadra, come il titolo del gioco specifica. Si lavora di concerto col proprio team per aumentarnee la fama , arrivando primi certo, ma anche superando tutta una serie di sfide che punteggiano ogni corsa.Ti vedo e ti supero
Si corre insieme insomma contro le altre squadre, e questo è particolarmente visibile visto che in pista ci saranno sempre le immagini dei piloti da battere tanto sulle vetture ghost tanto nelle sezioni dedicate alle "sotto missioni" interne. In pratica una sorta di versione riveduta e corretta dell'Autolog, il sistema tiene conto dei nostri progressi e di quelli degli altri e ci spinge a dare di più, per noi e per la squadra. La voglia social è tangibile anche nell'app dedicata che sarà presente con l'uscita del gioco, grazie alla quale saremo sempre al corrente delle statistiche del club, e vista la possibilità di creare corse ad hoc scegliendo da numerosi parametri, orario compreso, potremo farlo anche quando non saremo fisicamente davanti al titolo. Creata la sfida la manderemo ai nostri amici, i quali potranno girarla ad altri fino a farla diventare viral, la più giocata nell'ecosistema di DriveClub. Ma in pista cosa possiamo fare oltre a spingere al massimo per salire sul gradino più alto del podio? Il nostro test sullo showfloor della Gamescom ci ha visto correre su un breve tracciato veloce, ma con un paio di curve impegnative, in una regione montagnosa del Canada.
Per racimolare fama per il club, se vogliamo ovviamente, possiamo accettare delle sfide in particolari sezioni della pista, oppure impegnarci in quelle che automaticamente si attivano nel momento in cui la luce rossa del semaforo si spegne. Overdrive ad esempio ci impegna a raggiungere la velocità più alta possibile o a girare senza fare incidenti, mentre Face Off ci da possibilità di provare a battere il ghost del più veloce in quel momento. Non mancano anche sezioni di drifting, o di curve perfette, ma sta a noi decidere se accettarle o puntare alla vittoria senza troppi fronzoli. Certo è che DriveClub si impegna molto nello spingere a scontrarsi con i risultati degli altri: prima di scendere in pista il sistema ci scatta una foto che tutti vedranno accanto alla nostra vettura. Di fatto tutte le sfide interne alla gara, tutte le vetture presenti in pista riportano l'avatar di chi sta guidando, il titolo vuole proprio che ci impegnamo in tutti i modi possibili per battere i nostri rivali. Pad alla mano, il modello di guida ci ha particolarmente stupito. DriveClub non vuole essere certamente un titolo simulativo estremo, ma indubbiamente non è un arcade da prendere a cuor leggero. Le due vetture provate, una Maserati Granturismo e una Mercedes Amg, sono cavalli di razza difficili da domare. Arrivare sparati in curva, frenare di botto e spalancare il gas ci porta inevitabilmente contro un muretto, la macchina scoda con facilità, ma non da la sensazione di essere una "saponetta", si avverte distintamente il peso della vettura, occorrono tante parzializzazioni sullo stick per riportarla sulla giusta traiettoria. Un handling quindi non banale, che sembra situarsi in quella terra di mezzo ormai iper affollata tra simulazione e arcade, che permette di apprezzare il gioco sia dagli utenti più smaliziati che da quelli che amano correre senza troppe preoccupazioni. Ovviamente due vetture non sono un banco di prova definitivo per DriveClub, ma rispetto ad un titolo arcade, ma con caratteristiche simili come The Crew la differenza è notevole. A livello tecnico DriveClub non sembra spingere al massimo le potenzialità di PlayStation 4, ma è comunque notevole. Fluido, anche se ancorato per scelte tecniche qui in fiera ai trenta fotogrammi al secondo (con il target dichiarato dei sessanta all'uscita) il titolo è senza dubbio pulito, dettagliato e con un'orizzonte visivo molto ampio, ma certamente non segna una differenza notevole rispetto ai migliori esponenti del settore di questa generazione. Molto buona la resa delle vetture, ben modellate e con tanto di danni, d onor del vero però relativi solamente a graffi sulla carrozzeria e poco altro. Che dire insomma di DriveClub? L'aspetto social è senza dubbio interessante, ma non è qualcosa che contraddistingue solamente il progetto di Evolution Studios, mentre l'implementazione delle sfide interne sembra garantire una notevole longevità al gioco. Potrebbe essere una bella sorpresa, ma potrebbe anche correre il rischio di essere uno solamente uno dei diversi racing racing game che si stanno affacciando ora sul mercato. Un plauso al modello di guida, impegnativo senza strafare, capace di adattarsi a tutti i tipi di giocatore. DriveClub - Trailer Gamescom 2013